mercoledì 12 novembre 2014

12^ LEZIONE DI ECONOMIA POLITICA.

In questa lezione parleremo di costi unitari, costi di produzione, costi variabili, costi medi, costi di lungo periodo e daremo una definizione di "impresa verticalmente integrata".

Costi unitari = costi medi + costi marginali.
Il progresso tecnico aumenta l’efficienza a parità di lavoro.
Più costano i beni, maggiore deve essere l’utilità marginale. PL è il COSTO DEL LAVORO. P è il PRODOTTO. L è lavoro. Questa logica avrà un’importanza fondamentale nelle politiche economiche degli ultimi anni. K è produttività.
I COSTI DI PRODUZIONE
I costi di produzione vengono normalmente divisi fra costi fissi e costi variabili. È una divisione molto approssimativa, che avrebbe bisogno di essere riferita ad un intervallo temporale. Il lavoro nel brevissimo termine è fisso (certo, se la domanda aumenta si può assumere un’altra persona -- > il costo del lavoro può variare nel breve/medio termine). I costi sono funzione della quantità prodotta. CT = CF + CV (CT = costi fissi, termine noto dell’equazione della retta) e CV (sono legati al volume di produzione).
CF = non variano con il volume X, legati ad investimenti e tecnologie utilizzate;
CV = variano in funzione di X, legati ai consumi e servizi direttamente necessari alla produzione (soprattutto il LAVORO) -- > questo non succede (naturalmente) nel caso di un magazzino; i costi sostenuti, in questo caso, diventano puri investimenti. In generale si tende a legare l’ora di lavoro in funzione ai servizi che diamo. Ci sono, in ogni caso, dei costi fissi (manager, ragioniere…) e dei costi variabili (operai…).
Bassi volumi di produzione ci portano in perdita perché non riusciamo a coprire i costi fissi.
Un rendimento elevato nella produzione porta ad un aumento dei costi (simmetria funzione produzione e costo).


Quando entro nella zona di massima efficienza produttiva, i costi rallentano (se poi esco, i costi schizzano). Data questa funzione, possiamo ricavare i costi medi e i costi marginali. 
CT/X = CF/X (costi fissi medi, si avvicinano asintoticamente ad X) + CV/X (costi medi variabili)
I costi medi:

                  VARIABILI, CEV

                  FISSI MEDI, CFE

I costi unitari risalgono nel momento in cui occupiamo sempre più ore di lavoro senza l’adeguata attrezzatura (senza investimenti appropriati). Con nuovi macchinari, allungando il processo produttivo, ingrandendo il capannone -- > permetto al CE (costo medio) di abbassarsi e di spostare il punto minimo più avanti.


COSTI DI LUNGO PERIODO
Variazione delle funzioni di costo al variare degli investimenti in K. Economie realizzabili da un’impresa:
Ø  Economia di scala (indivisibilità degli impianti: economie di saturazione e specializzazione del lavoro); --> si ottengono allargando la scala produttiva, amplia la quantità prodotta portando QUASI a zero il costo fisso;
Ø  Economia di varietà, quando C(X) + C(Y) > C(X+Y) cioè quando produrre due beni X e Y in un impianto è più conveniente di due impianti specializzati; certi processi produttivi li posso ottenere in modo congiunto o disgiunto -- > due beni sono realizzati nella stessa organizzazione;
Ø  Economie esterne, esistenza di condizioni favorevoli esterne: input a basso costo, competenze del lavoro, progresso tecnologico, infrastrutture… -- > sono legate al contesto in cui l’azienda o l’impresa si trova (l’impresa ha delle economie esterne: si può andare all’estero per risparmiare, ma siamo sicuri che il capitale umano o le condizioni che circondando l’azienda siano così favorevoli come in Italia?).
IMPRESA VERTICALMENTE INTEGRATA: realizza economie di varietà, ma più che altro di coordinamento. Comprende tutte le fasi della produzione di un bene, dall’inizio alla distribuzione.

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