martedì 29 settembre 2015

1^ LEZIONE DI DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA.


Da dove veniamo? Veniamo da una situazione in cui c’era fame, disagio pesantissimo a livello morale per l’accaduto. Guerra Fredda, Jalta, due mondi distinti: i filo sovietici e i filo americani.

L’economia europea viene fatta ripartire col piano Marshall: un tale Schumann, ministro francese, dichiara:

“C’è una situazione di diffidenza completa tra Francia e Germania.”. La Germania che ha perso la guerra con la Francia e ha timore della Francia, la Francia si sentiva “padrona” dell’Europa. Per cercare di superare tale diffidenza, disse Schumann, c’è solo una via: carbone e acciaio (CECA). La Francia, quindi, propose alla Germania di unirsi “industrialmente” nella produzione di carbone e acciaio: costruire interessi comuni sulla pace (ma anche sulla guerra). Costruendo comuni interessi economici, le due potenze avrebbero dialogato e si sarebbero “alleate” dal punto di vista economico. Belgio (Benelux) aderisce al progetto. L’Italia, periferia perdente, non “esiste”. Grazie ad Alcide De Gasperi l’Italia entrò a far parte della partita. De Gasperi aveva capito che stava partendo un treno, una nuova pagina della storia. Era l’inizio di un percorso che poteva portare lavoro.

Conferenza di Messina: viene organizzato un trattato internazionale (sono in 6 Nazioni). In quella sede si doveva trasformare questa idea politica in un trattato internazionale. Costoro usarono le parole “comunità europea”. Non usarono la classica parola “organizzazione”, volevano un’idea di coesione, volevano creare un mercato COMUNE.

Ma chi avrebbe controllato l’effettivo e prolifico funzionamento? Dovevano istituire una governance che fino ad allora non v’era, non vi erano modelli simili nel mondo di allora.

Ci doveva essere una ALTA AUTORITA’, composta da PERSONALITA’ INDIPENDENTI DAI GOVERNI selezionate tra i paesi membri. Devono essere persone che non rispondono ai governi nazionali: uno Stato si doveva impegnare a conformarsi alle direttive dell’alta autorità. Questo è il concetto di SOVRANAZIONALITA’: lo stato può ricevere delle indicazioni da un organo sovranazionale. Si parla, quindi, di ALTA AUTORITA’ INDIPENDENTE, accanto a cui furono messi 3 presidi:

  1. Un consiglio dei ministri di 6 paesi membri;
  2. Assemblea parlamentare con funzioni consultive (pareri, informazione…), per dare peso anche alla voce del popolo;
  3. Presidio imparziale per fare rispettare le regole comuni, CORTE DI GIUSTIZIA di personalità indipendenti, che dia alla comunità la giustiziabilità, la legalità, che abbia la capacità di far rispettare le regole poste.

Francia e Germania, dopo essere stati nemici, si mettono d’accordo, partendo dalla concretezza dell’economia. La prima pagina della nuova Europa ribalta il corso della storia: i fatti hanno dimostrato che il treno, su cui De Gasperi volle a tutti i costi salire, avrebbe fatto molta strada. Son ripartire le fabbriche, si è usciti dalla povertà, è partito negli anni 50 un grande fervore economico.

Gli anni 50 decollarono: perché non occuparsi anche della difesa militare comune contro il rischio di attacco sovietico. Italia, Germania, Francia, Benelux si dovevano unire militarmente. Il parlamento francese non lo votò. Perché? Negli anni 50 la Francia stava perdendo le colonie in Indocina. Quando si doveva ratificare il trattato, ormai gli interessi in Indocina erano venuti meno.

Poi, la Francia si era dotata della bomba atomica. Da allora divenne in qualche modo un avallo della grandeur francese. Naturalmente questo sanciva la potenza francese in Europa. Naturalmente la Francia voleva monopolizzare la difesa e avere una posizione molto influente nell’atlantismo (cosa che cominciava ad avere). La Francia era il paese europeo che aveva vinto. Tante ragioni avevano concorso a far sì che questo esperimento della CED (comunità europea della difesa) fu una doccia fredda, ma ricordò a tutti che NATURA NON FACIT SALTUS (non si può pretendere di accelerare il corso della storia).

In quegli anni si formarono due movimenti culturali:

  1. Creare gli Stati Uniti d’Europa (movimento federalista europeo);
  2. Movimento dei piccoli passi o gradualista (dare da mangiare alla gente e attendere il momento propizio).

Sono due correnti di pensiero ancora presenti. All’epoca vinse la teoria gradualista. Gli esponenti proposero di creare una comunità europea sull’Energia Atomica (EURATOM, CEEA). Ma si disse che non bastava: bisognava avere il coraggio di guardare a settori più ampi del mercato economico (e non): produzione agricola, commerci.

Negli anni del dopoguerra nasce il protezionismo. Si posero dei dazi alle frontiere. Effetti:

1-      L’industria nazionale aveva un mercato bloccato, recintato, nel quale l’economia non poteva crescere;

2-      L’industria nazionale, senza fiato sul collo della concorrenza, non innovava, non vi era evoluzione.

Tutto questo nuoceva al paese, i consumatori erano i primi a non poter scegliere tra un’ampia gamma di beni, penalizzava i “bravi” del mercato. Ci si doveva specializzare: chi è bravo, viene assunto. Il consumatore può scegliere, è libero, i prezzi sono calmierati. Fu così creata una terza comunità che si occupasse del mercato comune (MEC). Nel 1957 a Roma furono creati due trattati: i trattati di Roma. Tre comunità europee.

Ci dovevano essere dei centri decisionali, dei centri decisivi: il consiglio dei ministri, da organo consultivo, diventa organo decisivo. L’alta autorità, da potere decisionale, deve attuare le decisioni del consiglio. L’assemblea parlamentare? Rimaneva organo consultivo.

Consiglio dei ministri e commissione della CE erano autonomi. Solo con gli anni 60 tutte le istituzioni furono fuse, identiche istituzioni, ma con funzioni peculiari.

Si erano dati:

-          Una governance;

-          Revisione degli atti giuridici (regolamenti, direttive, decisioni…), strumenti di azione normativa. Il termine legge fu con decisione respinto per non spaventare i parlamenti nazionali eletti direttamente dai popoli;

-          Un mercato unico (comune), caratterizzato da:

o   Libertà di circolazione delle merci, beni. Dopo 10 anni e mezzo ci si arrivò (NON esistono più frontiere per le merci);

o   Libertà di circolazione delle persone.

§  Persona con lavoro subordinato, libertà di assumere lavoratori di tutta la comunità (milioni di italiani in miseria hanno trovato dignità, lavoro, fortuna);

o   Libertà di circolazione dei capitali. Libera allocazione dei propri risparmi, dei propri guadagni (si supera il protezionismo).

o   Libertà di servizi (apertura di studi legali all’estero, creazione di società all’estero…). Non sono diritti nei rapporti fra stati.

Così si sono pensate delle regole: concorrenza libera (divieto di cartelli); divieto di abuso della posizione dominante; divieto di aiuti di Stato (non aiuterebbe a valorizzare i “bravi”).

Un grande tema che si doveva affrontare in quel periodo era quello dell’agricoltura. Ma questo sarebbe stato il tracollo per la nostra agricoltura di sussistenza: bisognava fare la PAC, una politica agricola comune, prima di liberalizzare.

NOTA SU DIRITTO COSTITUZIONALE

Buongiorno a tutti, qui è il blogger.

Per ragioni accademiche, non potrò pubblicare sul blog alcun post riguardante il corso di Diritto Costituzionale. Potrò farlo più avanti, presumo a gennaio.

Mi scuso per il disagio.

Per qualsiasi informazione extra, sono disponibile sui canali riportati alla voce "contatti", in alto a destra.