In questa lezione parleremo di elasticità di una domanda, dell'elasticità incrociata e del surplus o rendita del consumatore.

Attorno al punto A avremmo le
stesse proprietà che se avessimo un’iperboloide. L’elasticità della domanda
misura la variazione percentuale della quantità domandata di un bene con
riferimento ad una variazione percentuale del suo prezzo (mi dà un’idea della
dinamica che consente questa curva di domanda, perché misura la variazione in
percentuale della quantità domandata di un bene. Aumenterà o diminuirà la
domanda di questo bene se ne modifico il prezzo?
La epsilon è l’elasticità.
Variazione del bene di X fratto X. Sotto, al denominatore, variazione prezzo /
prezzo di partenza.
Var%X = el*var%Px
Coefficiente che collega in modo
direttamente proporzionale l’aumento del bene all’aumento del prezzo.
L’elasticità, quindi, si
configura come valore medio / tangente (in un punto). [non ci interessa molto]
Se la domanda è rigida, anche se
aumento i prezzi, il mercato non mi punisce (non cala la domanda per i miei
beni). È il caso questo del prezzo della benzina e del gasolio.
Se si va ad aumentare il prezzo
di alti beni (quali l’abbigliamento), si ha una caduta nei consumi. È un’idea
sintetica della scelta del consumatore. Cosa succede alla domanda se io
abbasso/alzo il prezzo? Quando succederà?...
Ø Se
epsilon è = 0 la domanda è perfettamente inelastica (stiamo parlando di
benzina, per esempio);
Ø Se
il modulo di epsilon è < 1 la domanda è inelastica (effetto smorzato)
Ø Se
il modulo di epsilon è = 1 la domanda è anelastica (effetto uguale)
Ø Se
il modulo di epsilon è > 1 la domanda è elastica (effetto moltiplicato)
DP(X) / P(X) = +10% (aumento del 10% il prezzo) -- >
Domanda calo del -5% inelastica –
rigida -5% / 10% = -1/2
-- > Domanda calo del -50% elastica -50% / 10% = -5 (in valore assoluto
diventa 5).
Se la retta è verticale è meno elastica; se la retta è
orizzontale è più elastica.
L’ELASTICITA’ SI PUO’ STUDIARE ANCHE IN BASE AL REDDITO
Nella stessa formula di prima (slide 12) invece di mettere
la variazione di prezzo si mette la variazione di reddito. Miglioramento
economico del nostro individuo -- > cala la domanda per beni meno pregiati.
ELASTICITA’ INCROCIATA
Effetto che ho sulla domanda del bene X in relazione alla
variazione del prezzo Y. Anche in questo caso il segno è importante: se è + c’è
concorrenza; se è – i beni sono complementari (caffè e brioche? Scende il
consumo di entrambi).
SURPLUS o RENDITA DEL CONSUMATORE
Più cala l’utilità marginale, più la curva di domanda cala. Vale
sia che si tratti di un consumatore sia di un mercato.
È uno strumento utilizzato per
analizzare gli incrementi o le perdite di interessi dati da variazioni del
prezzo del bene. Man a mano che i prezzi calano, il consumatore acquista più
beni. Se il consumatore si trova a Px, il valore dei beni acquistati è uguale a
X* * Px.
Il Surplus del Consumatore (SC) è
la spesa che non ho effettuato, è un vantaggio (per quantità inferiori, sarei
stato disposto a spendere di più). Non è l’utilità che io traggo dalle brioche,
però è una parte di utilità che io avrei colto un po’ alla volta, ma che in
realtà non ho pagato (perché ho pagato solo il rettangolo che sta sotto al
triangolo). È un beneficio che non ho pagato. PRESUPPONE UNA GRADUALITA’ NEL
CONSUMO.
Ci serve per stimare incrementi e decrementi del nostro
individuo (se abbasso i prezzi, consumo di più ma soprattutto si amplia la
rendita del consumatore).
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