martedì 11 novembre 2014

10^ LEZIONE DI ECONOMIA POLITICA.

In questa lezione parleremo di elasticità di una domanda, dell'elasticità incrociata e del surplus o rendita del consumatore.

Attorno al punto A avremmo le stesse proprietà che se avessimo un’iperboloide. L’elasticità della domanda misura la variazione percentuale della quantità domandata di un bene con riferimento ad una variazione percentuale del suo prezzo (mi dà un’idea della dinamica che consente questa curva di domanda, perché misura la variazione in percentuale della quantità domandata di un bene. Aumenterà o diminuirà la domanda di questo bene se ne modifico il prezzo?
La epsilon è l’elasticità. Variazione del bene di X fratto X. Sotto, al denominatore, variazione prezzo / prezzo di partenza.

Var%X = el*var%Px

Coefficiente che collega in modo direttamente proporzionale l’aumento del bene all’aumento del prezzo.
L’elasticità, quindi, si configura come valore medio / tangente (in un punto). [non ci interessa molto]
Se la domanda è rigida, anche se aumento i prezzi, il mercato non mi punisce (non cala la domanda per i miei beni). È il caso questo del prezzo della benzina e del gasolio.

Se si va ad aumentare il prezzo di alti beni (quali l’abbigliamento), si ha una caduta nei consumi. È un’idea sintetica della scelta del consumatore. Cosa succede alla domanda se io abbasso/alzo il prezzo? Quando succederà?...

Ø  Se epsilon è = 0 la domanda è perfettamente inelastica (stiamo parlando di benzina, per esempio);

Ø  Se il modulo di epsilon è < 1 la domanda è inelastica (effetto smorzato)

Ø  Se il modulo di epsilon è = 1 la domanda è anelastica (effetto uguale)

Ø  Se il modulo di epsilon è > 1 la domanda è elastica (effetto moltiplicato)

DP(X) / P(X) = +10% (aumento del 10% il prezzo) -- > Domanda calo del -5%     inelastica – rigida -5% / 10% =  -1/2
                                                                                   -- > Domanda calo del -50%  elastica -50% / 10% = -5 (in valore assoluto diventa 5).
Se la retta è verticale è meno elastica; se la retta è orizzontale è più elastica.

L’ELASTICITA’ SI PUO’ STUDIARE ANCHE IN BASE AL REDDITO
Nella stessa formula di prima (slide 12) invece di mettere la variazione di prezzo si mette la variazione di reddito. Miglioramento economico del nostro individuo -- > cala la domanda per beni meno pregiati.

ELASTICITA’ INCROCIATA
Effetto che ho sulla domanda del bene X in relazione alla variazione del prezzo Y. Anche in questo caso il segno è importante: se è + c’è concorrenza; se è – i beni sono complementari (caffè e brioche? Scende il consumo di entrambi).

SURPLUS o RENDITA DEL CONSUMATORE



Più cala l’utilità marginale, più la curva di domanda cala. Vale sia che si tratti di un consumatore sia di un mercato.

È uno strumento utilizzato per analizzare gli incrementi o le perdite di interessi dati da variazioni del prezzo del bene. Man a mano che i prezzi calano, il consumatore acquista più beni. Se il consumatore si trova a Px, il valore dei beni acquistati è uguale a X* * Px.

Il Surplus del Consumatore (SC) è la spesa che non ho effettuato, è un vantaggio (per quantità inferiori, sarei stato disposto a spendere di più). Non è l’utilità che io traggo dalle brioche, però è una parte di utilità che io avrei colto un po’ alla volta, ma che in realtà non ho pagato (perché ho pagato solo il rettangolo che sta sotto al triangolo). È un beneficio che non ho pagato. PRESUPPONE UNA GRADUALITA’ NEL CONSUMO.

Ci serve per stimare incrementi e decrementi del nostro individuo (se abbasso i prezzi, consumo di più ma soprattutto si amplia la rendita del consumatore).

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