Ieri, più che di scienza, si è
parlato di TECNOSCIENZA. Con quello che è stato detto ieri si è voluto mettere
l’accento sul tema della libertà dell’uomo: tutto questo tiene conto dei temi
della libertà. Altro tema fondamentale è stato quello della libertà delle
macchine.
ROBOTICA
Insieme di teorie che si
riferiscono alla studio e alla realizzazione di macchine intelligenti. Queste
macchine sono così dette perché altamente automatizzate. Nell’analisi
informatica si trova sempre una fortissima antropomorfizzazione.
Fondamentalmente la robotica è figlia della CIBERNETICA, la scienza che aveva
originariamente studiato questo tipo di macchine, con capacità di ordinare
informazioni e modificare l’ambiente (reazioni agli stimoli provenienti
dall’esterno). Il problema sorge nel momento in cui le macchine cominciano a
svolgere ragionamenti con tipi di comportamenti umani: le macchine cibernetiche
devono somigliare all’uomo per essere adeguatamente commercializzate.
Con la BIONICA si intende la
scienza che studia le funzioni sensorie o motorie degli organismi viventi, al
fine di individuare dispositivi elettronici di tipo tecnologico, con il compito
di sostituire le strutture sopra dette o di migliorarle. La robotica e la
bionica, oggi, possono dirsi fuse tra loro. Oggi si parla, infatti, di
BIOROBOTICA. Ieri si è ampiamente messo in luce che le conseguenze delle
applicazioni scientifiche dei sistemi di intelligenza artificiale bionici
possono avere conseguenze BIOETICHE.
Le origini filosofiche della
biorobotica sono riconducibili alla CIBERNETICA: è un progetto molto importante
che porta ad individuare nelle macchine dei ragionamenti razionali, molto
simili a quelli umani. I processi intelligenti sono dei veri e propri manifesti
(i processi hanno suggerito agli scienziati di compararli sulla base della
matematica). L’idea che tutto sia misurabile porta a due domande:
-
L’uomo elabora ragionamenti, comportamenti
simili a quelli di una macchina?
-
La macchina cibernetica esegue comportamenti
simili a quelli dell’uomo?
1)
Intelligenza artificiale forte: è possibile che
la macchina possa imitare comportamenti e pensieri umani (può avanziamo, più è
possibile raffrontare i due pensieri). Tipico esempio: il computer riesce a
fare ciò che l’uomo non riesce;
2)
Tesi scettica, relativista: la macchina non è
intelligente (la mente umana non c’entra con quello che fa la macchina). La
volontà della macchina non esiste (tesi della STUPIDITA’ artificiale).
Queste due opinioni che si
scontrano sono entrambe teorie ingenue, astratte. Il problema è sempre legato
all’uomo ad una sola dimensione: la concezione antropologica tende a
presupporre che l’uomo sia solo peso, misura e numero (è un soggetto che
ragiona in modo calcolante, è produttore). Il tema della biorobotica, macchina
cibernetica e volontà umana…è molto presente nel discorso filosofico moderno.
Il primo progetto: costruire una
macchina per pensare.
Il secondo progetto: costruire
una macchina per fare.
Questi due progetti si coniugano
con un processo tecnologico degli ultimi 10 anni, cinquanta volte superiore a
quello degli ultimi 90 anni dell’800. Questi progetti fanno parte di un unico
grande progetto COMPUTAZIONALE. Il problema è il seguente: Turing analizza lo
stato calcolante dell’uomo e quello della macchina calcolante e applica le
logiche dell’uomo calcolante a quelle della macchina.
Teoria o modello
COMPORTAMENTISTA: è un approccio che si basa su un comportamento empirico. Il
pregiudizio universale è quello di pensare la volontà umana come una condotta
reattiva, in seguito ad uno stimolo esterno. Sono una sequenza di scelte
automatiche che l’uomo opera secondo i propri bisogni. Da questa teoria deriva
la tesi di Minsky, il quale elabora la teoria della società della mente,
dicendo che la società è un insieme di agenti che tra loro interagiscono e che
il cervello è una macchina altamente complessa e che questa rete organizzata di
menti sono una molteplicità di menti che noi possiamo chiamare agenti della
mente.
Questi robot devono essere ATTIVI
e PRO-ATTIVI: possono prendere una sorta di decisione autonoma. Essi possono
essere anche INTERATTIVI, devono comunicare ed interagire con esseri umani.
1)
Se io innalzo le capacità della macchina
intelligente, provoco una riduzione delle capacità del soggetto (VISIONE
RIDUZIONISTA).
2)
Principio di determinazione di Heisenberg: i
risultati dell’esperimento scientifico non sono determinabili.
Il metodo dialettico si fonda sul
principio di non contraddizione.
3)
La ragione e la volontà sono sempre automatiche
(INFORMATICA è crasi di INFORMAZIONE – AUTOMATICA). Questa attività di ricerca
è quella mentale? Si presuppone che questa sia fatta in modo automatico (non
della natura umana).
4)
Il computer non riesce a formalizzare un
procedimento mentale della cosiddetta intuizione (intuizione intellettuale): è
quella capacità della mente umana che Aristotele segnala come umana di cogliere
l’essenza di una cosa.
5)
L’intelligenza artificiale non può riprodurre
l’attività della coscienza che riflette su se stessa: la capacità della
coscienza di riflettere su di sé, di auto criticarsi. Nel problema informatico
questo si riflette nel problema dell’indecidibilità.