In questa lezione parleremo di Sismondi, Friederich Lis, del socialismo della cattedra / storicismo tedesco e Carlo Marx.
La questione sociale -- >
partiti politici che si aggregano attorno ad una medesima idea politica. La
questione sociale, quindi, è la questione di masse di persone sottopagate o
disoccupate, che non avevano un’esistenza dignitosa. Tipico della politica
dell’800. Su questa base si formano le “risposte al capitalismo”.
Il sistema capitalistico, quindi,
non produce benessere per tutti.
SISMONDI (continua…)
Tendenzialmente era un liberale
moderato, aveva espresso i suoi dubbi sulla rivoluzione francese. Finirà in
prigione proprio per il suo essere liberale e soprattutto perché si schiererà
con Napoleone durante i suoi 100 giorni.
“I principi di economia politica”
-- > testo molto liberale -- > “I NUOVI principi di economia politica
(1819)”
--> meno liberale, lega
produzione alla distribuzione. Contesta la
legge degli sbocchi (la legge di Say) -- > garantiva la produzione a pieno
regime (piena occupazione dei fattori). Se l’offerta automaticamente crea
domanda, non è rilevante come distribuiamo il reddito (la distribuzione del
reddito diventa un NON PROBLEMA). Sismondi, infatti, riteneva che bisognava
distribuire equamente il reddito -- > tendenza innata alla sovrapproduzione
(o sovra consumo, dipende dalle varie formulazioni della teoria). Per tutto
l’800 questo sarà il problema vero, poi risolto dal Fordismo americano.
Negli ultimi anni si sta tornando
a questa tendenza tipica dell’800. Ci sono tre cause di queste crisi cicliche:
-
Tendenza innata alla sovra distribuzione, dovuta
alla cattiva distribuzione del reddito (si dà reddito maggiore a chi non ne ha
bisogno, e non ai lavoratori, che sarebbero i consumatori). Paradossalmente
sono stati gli Americani liberal-repubblicani ad averci insegnato la tecnica
giusta per far crescere l’economia;
-
L’azione dei governi, invece di compensare la
crisi, tende a generarle o ad amplificarle con spese militari. Tutto questo
generava disoccupazione (dopo una guerra, il soldato rimaneva disoccupato, e,
automaticamente, anche chi garantiva il suo sostentamento).
-
Il settore bancario e finanziario è un’ulteriore
fonte di crisi in quanto tende sistematicamente a prestare i capitali ad
investimenti speculativi rischiosi invece che alle attività produttive.
Sismondi sarà molto importante
per il cattolicesimo sociale, per il liberalismo etico…
FRIEDERICH LIST (1841
– Das nationale System der politischen Ökonomie)
È una figura abbastanza
importante, determinante nello sviluppo tedesco e americano. Costretto ad
espatriare per motivi politici, si rifugia negli Stati Uniti. Lì fa il
giornalista e si trova nel pieno del dibattito sul protezionismo USA. Il sud
agricolo, infatti, aveva un’economia molto forte (anche a causa dello
schiavismo), basata sull’agricoltura, piuttosto florida. La produzione si
concentrava su grano e cotone a costi bassi e competitivi.
Essi esportavano molto, per
garantirsi grandi profitti. Il nord degli USA cominciava a sviluppare le prime
industrie. I prodotti inglesi facevano, tuttavia, facile competizione ai
prodotti statunitensi. Il nord voleva una relativa chiusura del mercato (dazi
per proteggersi dai prodotti europei). Il conflitto fra nord e sud, quindi, si
configura come una guerra economica. List prende proprio la difesa del nord
industriale. Gli USA avrebbero dovuto prendere provvedimenti per difendere le
aziende locali da quelle estere che erano più efficienti.
Le industrie americane, infatti,
diventeranno competitive 50 anni dopo. Supereranno la soglia di competitività
con l’Inghilterra grazie a queste misure protezionistiche (è una protezione
MIRATA, volta a sviluppare l’industria, che si configurava come molto
promettente).
Ritornato in Germania da
personaggio attivo, lavorerà attivamente per garantire lo Zollverein (unione
doganale). È un processo di liberalizzazione, ma anche di protezione mirata
quelle Nazioni più sviluppate e competitive. Ciò consentirà alla Germania di
sviluppare il sistema industriale più competitivo. Il tutto grazie ad un
progetto politico, in cui si garantiva la costruzione delle istituzioni
nazionali.
IL SOCIALISMO DELLA CATTEDRA / STORICISMO TEDESCO
È un socialismo di destra, non
conservatore, ma nazionalistico. Spesso si parla di storicismo (Roscher, Knies,
Schmoller…); Socialismo di cattedra (Wagner, Schaffle…). C’è anche qualche
influenza del CAMERALISMO. Anche in Germania si presenta una rottura, dopo
l’edizione dell’opera di Adam Smith (che rompeva col cameralismo).
Fondono elementi di liberalismo,
di romanticismo conservatore e di socialismo nazionalista. Ma cosa vuol dire
ECONOMIA ETICA (sinonimo per questa corrente)?
Significa non scollegare gli
effetti della teorizzazione scientifica dalla politica (che deve agire sulle
istituzioni sulle quali si fonda il sistema economico). Questo, infatti,
determina tutte le istituzioni di una Nazione, su cui si fondano i processi
economici. Le istituzioni possono determinare lo sviluppo di un settore
piuttosto che un altro, la distribuzione del reddito…
Dunque l’idea fondamentale è: la
conoscenza dei principi che governano l’economia può avvenire per induzione,
studiando le forme di sviluppo e declino delle civiltà e dei popoli e non per
deduzione da una teoria assiomatica.
I processi economici, dunque, non
sono separabili da processi sociali e politici -- > ORDINE ECONOMICO
(interazione fra domanda ed offerta, armonia fra strategia del governo,
distribuzione del reddito…). Non c’è, tuttavia, nessuna pianificazione statale,
ma le istituzioni nascono e si determinano (ovvero, sviluppano dei compiti)
automaticamente.
Le cause dello sviluppo
economico, quindi, sono da ravvisarsi nei fenomeni etici e culturali
(VOLKSGEIST -- > spirito del popolo). Lo stato etico, quindi, è garante
delle condizioni dello sviluppo economico.
STATO ETICO (in Adam Smith è il
governo che deve garantire il diritto): in queste teorizzazioni si guarda
proprio allo Stato, cioè all’insieme di ISTITUZIONI che devono garantire
crescita e miglioramento del benessere (soprattutto in Germania, lo Stato
nascerà come istituzione che garantirà la distribuzione del reddito). Nel 1883, infatti, le pensioni, le assicurazioni
etc. etc. nascono in Germania…ma in ritardo! Perché il cattolicesimo aveva
cercato in tutti i modi di bloccare questa forma in cui lo Stato è al centro e
si fa garante di queste forme di previdenza sociale. Metà del consiglio di
sorveglianza era fatto di lavoratori!
In Italia questo non è avvenuto
perché i comunisti si erano opposti con le unghie e con i denti.
Questa forma di Stato è alla base
del WELFARE STATE (che nasce, quindi, in Germania). Adolf Wagner fu colui che
teorizzò in senso antiliberale come sia molto importante ridurre i gradi di
libertà, per aumentare un coordinamento economico utile allo sviluppo di tutti
i settori (aumentare efficienza produzione). La regola, infatti, riduce la
libertà (NON E’ LO STATO A
RIDURRE LIBERTA’).
CARLO MARX
Contrariamente a Ricardo,
sostiene che non c’è differenza fra rendita e profitto. Si inserisce in un
clima già dominato da idee socialiste. Di Marx conosciamo le opere filosofiche,
la sua amicizia (e successiva inimicizia) con Proudhon, ma soprattutto il
CAPITALE.
Torniamo alla visione STOCK e
colleghiamola con il FLUSSO. Marx sostiene che i capitalisti sono i redditieri
dell’economia capitale. Rimane, quindi, una frattura tra CAPITALE e LAVORO. È,
dunque, una divisione che ha senso? Verrà assunta dai neoclassici ed è una
visione fondamentale, che fa riferimento alla proprietà, alla remunerazione del
lavoro, della distribuzione del reddito…
Il punto di vista di Marx fa
riferimento al CAPITALISMO STORICO: la visione di Marx nell’interazione fra economia
e società è uguale al rapporto economico che determina le istituzioni statali. ATTENZIONE PERO’: L’idea del
materialismo storico è molto diversa.
PLUSVALORE: è il valore generato
dalla produzione, ovvero quello che supera il valore delle risorse usate per
ottenere questa produzione. Va a remunerare il lavoro e il capitale:
quest’ultimo si insinua e tende ad appropriarsi di una fetta di questo
plusvalore.
IL LIVELLO SALARIALE: molta
disoccupazione = redditi molto bassi. Chi lavora per di più, viene licenziato
per chi è affamato di denaro ed è disposto a lavorare anche per molto meno.
Marx non guarda molto alle regole
del mercato del lavoro o della proprietà, ma al profitto (che è residuale dopo
aver pagato i lavoratori).
Infatti per Marx:
FATTURATO – COSTI ESTERNI =
PLUSVALORE.
PLUSVALORE – COSTO DEL LAVORO (W)
= REMUNERAZIONE DEL CAPITALE (PROFITTO, che può andare alle banche, che hanno
precedentemente investito nell’impresa, o ai capitalisti, proprietari
dell’impresa).
Nessun commento:
Posta un commento