domenica 12 aprile 2015

12^ LEZIONE DI FILOSOFIA DEL DIRITTO.

Con questo dipinto Botticelli dimostra cosa sia un processo giusto, rappresentando un processo ingiusto. Il tempo è indefinibile: è scena mitologica e le figure allegoriche sono quantitativamente superiori alle figure reali del processo. Questa descrizione iconografica non è sufficiente: la mera descrizione ci consente di descrivere il quado o di identificare lo stile del pittore. Una lettura iconologica permette di dare un’interpretazione al contenuto e al messaggio del dipinto.
ICONOLOGIA: termine utilizzato per la prima volta da Cesare Ripa. Egli fa una carrellata di immagini mitologiche per rappresentare un quid (siamo alla fine del 500). Altri studiosi e critici dell’arte tedeschi del 900 affermano che la storia non è solo appannaggio dell’arte, ma anche storia dei simboli. Il quadro è manifestazione di un contesto culturale, che è caratterizzato da un timbro, da un segno di distinzione (è la traccia culturale, ENGRAMMA). Questa forma dell’essenza culturale è pathos, produce una emozione. L’essenza, l’engramma di questo quadro, è la ripresa della classicità, del concetto di CLASSICO. Per arrivare ad una corretta lettura iconologica di questo quadro identifica tre nozioni fondamentali:
-        Concetto storico: ciò che riguarda la storia dei romani e, soprattutto, dei greci (antichità). Uso un modello classico per riproporlo in epoca moderna (il dipinto è risalente agli ultimi anni del 400). Antico si contrappone a “moderno”, è una distinzione abbastanza tradizionale. Moderno, in questa epoca, indica ciò che è nuovo (moderno, infatti, è un termine che indica la nascita dell’età moderna, che parte dalla fine del 400 e abbraccia quasi tutto il 900). Questa idea di moderno deriva dall’avverbio “modo”, ovvero ciò che è continuamente NUOVO. Accanto a questa idea si affianca il concetto di “progresso” (che si oppone alla non mutabilità del classico).
-        Con l’idea di classico si intende riferirsi ad un esempio, un paradigma, ciò che merita di essere segnalato perché migliore di altro (CLASSICUS = termine usato da Aulo Gellio, II sec. d.C., il quale dice che bisogna studiare gli scrittore di “prima classe”). Nella Roma arcaica, infatti, la prima classe è la classe più importante: questo termine deriva dal termine latino CLASSIS, che indica la flotta (che era fondamentale per quell’epoca). Nella calunnia del Botticelli si vede la classicità nel racconto mitico. Quando Aulo Gellio ci dice ciò, ci sta anche dicendo chiaramente che dobbiamo studiare i testi mitici. È chiaro che la filosofia rinascimentale più diffusa è quella NEOPLATONICA. Il mito è un racconto esemplare, fatto per comprendere un simbolo, un contenuto. Botticelli non era solo un bravo pittore: egli era anche uno studioso, un pittore che voleva esprimere per simboli il senso di un’epoca.
-        Concetto durevole, che permane: si manifesta continuamente, ciò che è tradizione, ciò che è tradizione in una sfera storica. Permane in quanto dotato di autorevolezza, in quanto attuale. Proprio l’idea del movimento non cambia: il dinamismo è molto particolare. Il processo è un insieme di discorsi che si dimostrano in un insieme di azioni. Dialettica = aspirazione alla totalità. Il neoplatonismo considera il pensiero dialettico come principale modo di pensare in modo dinamico, attivo. L’uomo classico guarda all’oggetto immobile come ad un oggetto anch’esso in movimento.
Il pensiero dialettico è vicino a ciò che è eterno, è sempre vicino ad una esistenza tesa, attiva, alle volte drammatica. Il dialogo è dato da una opposizione, da una tensione, infatti, tra due opinioni.
Vi sono vari contrasti nel dipinto:
-        Concitazione dei primi due gruppi dei personaggi e quelli sulla sinistra;
-        Uomini i protagonisti, donne le figure allegoriche;
-        Vi sono intersezioni geometriche contrastanti (tutte le braccia sono verso il basso, tranne quello della verità che è verso l’alto);
-        I vestiti sono caratteristici di certe figure, mentre altre figure sono nude (Verità e calunniato);
-        I capelli della Calunnia sono perfettamente acconciati, all’opposto del calunniato, trascinato per i capelli e scapigliato;
-        Spazio e Verità sono immobili e sereni, all’opposto rispetto alla scena;
-        Le figure sulle colonne sono diverse (sullo sfondo personaggi biblici, in primo piano personaggi mitici): questo movimento voleva conciliare ciò che era pagano, greco, e ciò che era cristiano.
Botticelli recupera il classico: forma storica; ciò che è classico è ciò che è esemplare; senso teoretico (ciò che è destinato a durare): è destinato a durare ciò che ci viene insegnato dalla filosofia.

Ma cos’è che rimane dal punto di vista giuridico? Il processo è infinito, è immutabile: l’ingiustizia è rappresentabile attraverso il suo opposto e con il mito. L’assenza della verità nel processo è il messaggio che Botticelli vuole trasmettere attraverso questo episodio.

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