venerdì 17 aprile 2015

10^ LEZIONE DI ECONOMIA DELLE ISTITUZIONI.

Il CONTRATTO
Forma giuridica tradizionale per vincolare le parti e ridurre l’incertezza (forma elementare dell’autonomia privata). Buona parte delle nostre interazioni economiche avviene in uno spazio giuridico informale. Spesso le convenzioni riempiono il vuoto, l’assenza di un contratto formale. Quando si va su importi e prestazioni impegnative, è bene formalizzare le transazioni con contratti scritti nero su bianco. Un contratto è formato da elementi fondamentali (data, nomi dei contraenti…) e deve essere in grado di prevedere gli effetti che produrrà. I contratti danno una conclusione, soluzione ad ogni problema che si possa manifestare. Il contratto cerca di dominare il “tempo che passa”, in quanto il tempo che scorre produce dei cambiamenti nel mondo fenomenico.
Esecuzione EFFICIENTE
Per analizzare i problemi che si pongono si schematizzi un contratto di vendita. Supponiamo che un contratto di fornitura preveda un pagamento anticipato (t0) e uno per la fornitura (t1). Il prezzo lo chiamiamo P. il beneficio per l’acquirente è pari a B e lo stimiamo con il prezzo di riserva P(x) (lui stima il bene 100, il prezzo sarà pari a 90: il prezzo potrà salire fino a B che è, appunto, 100). Il costo del fornitore sarà pari a C, che è pari al prezzo di riserva del venditore stesso. Il compratore fa affidamento sull’acquisto futuro del bene: stringe accordi per una SUB-VENDITA, opera come se fosse già al di sotto della sua sfera giuridica. Se il venditore non consegna alla data prestabilita, vi è anche un danno per l’acquirente dato dalla mancata consegna (D). Il prezzo di vendita deve fissarsi in un intervallo a metà via tra il prezzo di riserva del compratore e il prezzo del venditore. B>P>C
Poniamo che il venditore debba vendere un prodotto che oggi vale 50 euro (in quanto ha componenti in oro al prezzo venduto ad oggi); produce il bene e il prezzo dell’oro sale vertiginosamente (il prodotto ora vale 100 euro). Il contratto c’è e vale ma il venditore subirebbe una perdita (dovrebbe, in linea teorica, adempiere). È conveniente adempiere o non adempiere? È conveniente pagare i danni al cliente? La condizione di efficienza sociale (tenendo conto della somma del benessere del venditore + benessere acquirente) è che B-C<-D: il fornitore dovrebbe essere sollevato dall’obbligo perché il costo di produzione è maggiore del lucro cessante B e il danno emergente D. L’adempimento è efficiente nel caso in cui C<B+D: altrimenti è efficiente l’inadempimento.
COME DETERMINARE IL RISARCIMENTO (penale)
Una penale per inadempimento efficiente è uguale a B+D (ovviamente si è causato un danno al cliente). Il problema è che se si vuole fare un contratto efficiente, B si scrive comunque, mentre D non si scrive spesso (eventuale danno). Per fissare il risarcimento eventuale a livello efficiente, bisogna dare un valore a D. Poniamo che il cliente compri una bici per 300 euro. La consegna avviene dopo tot giorni. In quel lasso di tempo il cliente si impegna ad acquistare accessori per bici per un totale di 50 euro. La penale (R) è efficiente nel momento in cui R = 350 euro. La penale efficiente è quella che vede tornare i soldi più il danno emergente. Il risarcimento efficiente è quello che addossa alla parte inadempiente i costi dell’inadempimento. L’inadempiente è costretto così ad INTERNALIZZARE i costi della proprie scelte, solo così garantendo l’efficienza (per evitare di scaricare su terzi i costi delle proprie scelte opportunistiche).
Esistono molte altre formule, come la risoluzione del contratto per “eccessiva onerosità sopravvenuta” (per eventi imprevedibili alle parti). È sempre utile ed efficiente prevedere delle penali al momento della stipula. Ma prevedere delle penali è un po’ segno di sfiducia. Spesso la penale è prevista come una mora, cioè come una quantità di denaro da pagare per il ritardato adempimento (spesso calcolata come degli interessi, in base a quanto tempo in più passa dal concordato adempimento). Ovviamente, il sistema giudiziario deve funzionare.
IL CONTRATTO INCOMPLETO
È difficile scrivere bene un contratto. Il contratto si dice INCOMPLETO quando non prevede quali siano i diritti e gli obblighi specifici delle controparti in tutte le possibili circostanze future.
Problemi principali:
-        Vaghezza del linguaggio;
-        Dimenticanza;
-        Risparmio di tempo e costi (fatto frettolosamente o sulla base di un contratto standard);
-        Asimmetria informativa.
Prestazioni di fare, per le quali la qualità della prestazione non è osservabile: problema principale-agente.
Altri problemi possono essere legati alla diligenza o l’onestà della controparte. Si faccia l’esempio del mandato: il mandante (principale) cerca delle persona che compiano degli affari per lui in una data zona (agente di commercio), le quali si chiamano MANDATARI. La variabile fondamentale (a parte il prezzo per l’agente) è la DILIGENZA e lo SFORZO che il mandatario (agente) deve compiere per conto del mandante. Spesso questa diligenza non è osservabile direttamente: alla fine del mese si consta se si poteva fare di meglio o se quello che viene fatto è già abbastanza. È bravo questo agente? Non si può giudicare dal rendimento dell’azienda. Questa difficoltà nel conoscere la verità permane e in mezzo vi è un problema di delega. Facendo riferimento alla tabella presente nell’EI 7 – slide 4, pi greco è il guadagno dell’azienda, omega è il guadagno dell’agente, alfa è il guadagno dell’agente imbroglione, -beta è il guadagno dell’azienda imbrogliata.
Rimane comunque un contratto incompleto, in quanto non si può controllare l’agente né verificare se si è comportato correttamente o meno (il costo sarebbe superiore al beneficio).
DURATA DEL CONTRATTO
Quali sono i vantaggi della diversa durata di un contratto? I contratti di lunga durata possono essere utili perché permettono investimenti in un clima di relativa certezza. Riduce l’incertezza in quanto fissa i termini economici dei rapporti tra due contraenti. In un contratto di lunga durata possono investire e l’impresa e il lavoratore (la formula standard in Giappone fino a qualche anno fa era l’impiego a vita).
I contratti a breve sono più flessibili e garantiscono di cambiare partner a costi inferiori.
Nel caso di contratti incompleti ci possono essere i seguenti problemi:
-        RATCHET EFFECT, che si configura come una riluttanza a svelare informazioni importanti, che circolano nel lungo periodo;
-        INVESTIMENTI SPECIFICI, nella relazione, che causano una situazione di LOCK-IN di colui che effettua tali investimenti, in quanto si pone in una situazione di debolezza contrattuale; l’altra parte, rinegoziando il contratto, può appropriarsi di tutto il valore del contratto (committente che abbassa i prezzi di fornitura una volta che il fornitore si è indebitato investendo). L’investimento specifico ha valore solo in quello specifico contesto (e si pone in una situazione di debolezza contrattuale). Questo può non avvenire quando le parti sono corrette (eticamente corrette, è un mercato dove si riconoscono delle regole etiche).
-        Hold up: quando il fornitore è riluttante ad effettuare investimenti specifici perché non c’è fiducia, il committente (vedendo ciò) può inglobare l’attività produttiva per poter procedere al processo produttivo.

-        Investimenti da affidamento: il contratto rende fiduciosa la controparte. La azione delle due parti è esporsi ad investimenti impegnativi.

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