venerdì 17 aprile 2015

12^ LEZIONE DI ECONOMIA DELLE ISTITUZIONI.

IMPRESA PADRONALE e IMPRESA MANAGERIALE
Impresa padronale era il nostro modello: a proprietà chiusa, dove se il proprietario non è egli stesso manager, attua comunque un controllo sull’operato del manager.
Impresa manageriale: la proprietà è tendenzialmente aperta, e non c’è una proprietà forte. C’è la possibilità di cambiare queste maggioranze, in quanto la proprietà è frammentata. Il manager è frutto della decisione di una maggioranza, spesso minoritaria.
-                         Public company: proprietà diffusa, maggioranze risicate ed instabili.
-        Impresa consociativa: proprietà ristretta, con controllo solido.
IMPRESA PADRONALE
È all’origine del capitalismo familiare (capitalismo dove domina la famiglia e non la finanza). C’è una certa visibilità dell’imprenditore (che diventa soggetto economico) che detiene le funzioni di controllo e di governo dell’impresa (paternalismo).
QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELL’IMPRESA?
Massimizzare il profitto dell’imprenditore e dell’impresa. L’imprenditore ha una storia da difendere, ha un senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori: meccanismo socio-psicologici che costruiscono il paternalismo dell’imprenditore.
Vincoli e limitazioni:
-        Vi sono degli interessi e valori extraeconomici o esterni all’impresa;
-        Orizzonte temporale non sempre di lungo periodo;
-        Propensione al rischio del capitale limitata.
Vantaggi:
-        Vis imprenditoriale;
-        Dedizione, radicamento;
-        Agilità.
Limiti:
-        Debolezza finanziaria;
-        Debolezza manageriale;
-        Sacrificio degli azionisti di minoranza (spesso si fa quello che dice l’azionista di maggioranza).
IMPRESA MANAGERIALE

Il manager ha maggiore visibilità. Questo è esemplificato dal fatto che se viene citato in giudizio qualcuno che sia rappresentativo della impresa stessa si tira in ballo l’amministratore delegato. Il soggetto economico in questo caso è di difficile determinazione: è il manager è colui che vuole massimizzare la propria remunerazione e massimizzare la valorizzazione delle proprie capacità tali interessi possono essere contrastanti. Il suo interesse è quello di far fiorire l’azienda in modo tale da poter anche raggiungere maggiore visibilità e prestigio per se stesso. In t0 il manager segna a 6 euro il prezzo delle azioni; in t1 le azioni varranno 10 euro l’una. I 4'000'000 di euro di differenza saranno di guadagnato per il manager (perché ne compra 1'000'000).

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