giovedì 1 gennaio 2015

32^ LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO.

In questa lezione parleremo di conflitto da menomazione od interferenza, dei poteri dello stato, del conflitto di attribuzione intersoggettivo, del giudizio di legittimità costituzionale, di ordinanza di inammissibilità, di sentenze di merito e di sentenze di rigetto.

  1. Ammissibilità referendum abrogativo (la legittimità viene dichiarata dalla Cassazione);
  2. Accusa del Presidente della Repubblica;
  3. Questioni di legittimità Costituzionale (diversa dalla competenza “conflitto di attribuzione”).
ESEMPIO CONFLITTO DA MENOMAZIONE o INTERFERENZA
Quali sono le garanzie riconosciute a deputati e senatori?
  1. A meno che non venga colto in flagranza di reato, l’autorità giudiziaria non può procedere in alcun modo SENZA previa autorizzazione;
  1. Insindacabilità delle opinioni espresse e dei voti.
Con l’autorizzazione (nel caso del II comma) il magistrato può procedere.
Nell’espletamento delle loro funzioni, il deputato non può essere perseguito né gli può essere richiesto il risarcimento del danno.
La Corte Costituzionale ha interpretato l’articolo 68 aggiungendo il NESSO FUNZIONALE: è necessario che una determinata dichiarazione sia calata in un contesto in cui il deputato stia espletando le sue funzioni.
Immaginiamo che il deputato X infami il Presidente della Repubblica. Si parla di CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE da INTERFERENZA: il giudice, ex articolo 68, non può in alcun modo condurre un indagine, perché il deputato X è tutelato dalla Costituzione.
In sostanza, quindi, per i conflitti di attribuzione ci devono essere dei testi costituzionali.

I POTERI DELLO STATO
Non sono solo quelli classici di Montesquieu: sono gli organi ai quali la Costituzione attribuisce il compito di esprimere una volontà in via definitiva. Ci inseriamo, quindi, anche il CSM (nei rilievi Costituzionali), il Presidente della Repubblica, il comitato per il referendum…
Il potere dello stato non è solo il vecchio potere organo, ma anche l’organo potere (non solo i 3 della divisione di Montesquieu, ma tutti coloro che in via definitiva esprimono una competenza costituzionale).

CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE INTERSOGGETTIVO
Partiamo dall’articolo 120 Costituzione. Si parte dall’idea che tra le regioni non ci dovrebbe essere frontiera. Viene attribuito un QUID alla regione e poi la disposizione viene violata.
Altro esempio: articolo 122 Costituzione IV comma. Conflitto intersoggettivo tra giudice e consigliere regionale.
Che tipo di sentenza adotta la Corte Costituzionale in caso di conflitto di attribuzione? È una sentenza che deve sciogliere il dubbio. La sentenza individua a chi spetta l’attribuzione e poi:
-        Se l’attribuzione viene riconosciuta in capo al ricorrente, la Corte annulla l’atto contrario e riconosce al ricorrente la competenza;
-        Se l’attribuzione viene riconosciuta in capo all’altro, la Corte annulla il ricorso del ricorrente e riconosce la competenza in capo all’altro.

GIUDIZIO DI LEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE
Si possono avere tre esiti diversi:
-        Sentenza od ordinanza IN RITO, la Corte si ferma prima di valutare la questione nel merito (perché mancano le condizioni dell’azione). Mancano dei presupposti per permettere al giudice di giudicare o meno sulla effettiva validità.
o   Rilevanza (se la Corte ritiene che non sia rilevante, manca un presupposto processuale e quindi non si arriva neanche a dichiarare la fondatezza o meno della questione).
o   Non manifestamente fondata.
Ovviamente l’istanza viene rigettata in rito e non in merito. Nel merito, viceversa: le sentenze di merito sono quelle in cui la Corte valuta se la questione è fondata o meno: se è fondata la sentenza è di ACCOGLIMENTO, se è infondata è di RIGETTO.
Mentre lo Stato può impugnare la legge regionale per una qualsiasi ragione, la Regione può impugnare quella statale solo per problemi di competenza.
L’articolo 127 (ricorso in via diretta) richiama l’articolo 117 (eccesso di competenza). Poniamo una legge regionale che discrimini l’uomo dalla donna: in realtà qui non v’è eccesso di competenza, perché in realtà la legge regionale ha agito in perfetta competenza, pur avendo violato l’articolo 3 della Costituzione.
Una lettura LETTERALE del 127 ci dice che l’eccesso di competenza riguarda solamente l’articolo 117. La giurisprudenza della Corte Costituzionale ci dice che lo Stato può impugnare una legge regionale PER QUALSIASI MOTIVO. Viceversa le regioni possono impugnare le leggi statali solo per motivi di competenza.
Vediamo come ancora una volta Stato e Regioni siano FORMALMENTE (art. 127) sullo stesso piano, ma EFFETTIVAMENTE su piani sfalsati (a favore, ovviamente, dello Stato).

ORDINANZA DI INAMMISSIBILITA’:
La Regione, per esempio, sta impugnando una legge statale non perché eccede dalla competenza, ma in violazione dell’articolo 3. Questa questione è inammissibile.

SENTENZE DI MERITO
-        Di accoglimento;
-        Di rigetto.
Le più semplici sono quelle di accoglimento o rigetto SECCO, annullano la legge o parzialmente. In caso di rigetto, ex articolo 136, la legge viene annullata ex tunc, escluse le sentenze passate in giudicato, decadenza…
Perché, però, se un rapporto è chiuso non può beneficiare di una sentenza di illegittimità costituzionale? L’esigenza della retroattività si va a scontrare con l’esigenza della CERTEZZA DEL DIRITTO: così come è giusto che della sentenza di annullamento possano beneficiare tutte le sentenze aperte, è altrettanto giusto che quelle chiuse non ne beneficino per l’esigenza della certezza del diritto.
Anche con sentenza passata in giudicato, il muro della certezza dei rapporti giuridici cede in presenza di una sentenza penale incriminatrice.

SENTENZA DI RIGETTO
L’effetto di una sentenza di rigetto è INTER PARTES (la questione può essere riproposta con motivazioni diverse). 

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