In questa lezione parleremo delle diverse teorie della moneta.
Tasso di inflazione: tasso di
mercato, che si muove in relazione a domanda ed offerta, a differenza
dell’EURIBOR o dell’EONIA che invece sono pre-determinate.
LA TEORIA DELLA MONETA
Teoria molto antica, ci “misero
le mani” anche gli astronomi. La prima grande teoria è la teoria quantitativa,
elaborata anche da David Hume e poi perfezionata da Fischer. La quantità di
moneta moltiplicata per la velocità con la quale la moneta circola, è uguale al
livello dei prezzi per il volume delle transazioni.
M*V = P*T
La fallacia dove si trova? Nel
fatto che la moneta viene intesa come quantità di monete d’oro. Girando
numeratori e denominatori, si capisce che i prezzi sono funzione di V/T * M.
Dato che V/T è particolarmente
costante nel medio periodo, la teoria ci diceva che il livello dei prezzi è
funzione diretta della quantità di moneta circolante: si crea inflazione. Se
aumento la moneta circolante OLTRE il necessario, questo genera automaticamente
inflazione (aumento smisurato dei prezzi).
Anche la teoria di Cambridge
(Cash Balance Approach) ci dice che la quantità di moneta è uguale ad un
parametro K (costante, per fare quadrare i conti) più il livello dei prezzi
moltiplicato per il PIL (si guarda al volume di produzione). Le autorità che
governano la moneta, e quindi la banca centrale, sono convinte che per
controllare il livello dei prezzi (perché non vogliamo inflazione) sia
necessario diminuire la quantità di moneta in circolazione.
Naturalmente ci sono tante
definizioni di M: moneta è tutto ciò che serve per liquidare un debito, per
esempio. Ma di attività finanziarie liquide che possono essere utilizzate come
mezzo di pagamento ce ne sono tante. Il vero problema è la trasferibilità di
tale moneta.
-
M0
= moneta banconota (emesse da BCE) + moneta metallica (emesse dal TESORO del
Ministero dell’Economia);
-
M1 = liquidità
primaria (attività immediatamente impiegabili);
-
M2 = liquidità
secondaria, M1 + attività di finanziarie caratterizzate da una grado di
liquidità inferiore (depositi);
-
M3 = M2
+ attività finanziarie (pronti contro termine, operazione attraverso la quale
una banca vende ad un cliente non bancario una attività e si impegna a
riacquistarla in una specificata data futura). Molto spesso questa teoria entra
in grande contrapposizione con la teoria della moneta circolante di cui sopra;
-
L = M3
+ altre attività liquide/liquidabili: accettazioni bancarie (BOT).
È difficile, tornando alla teoria
quantitativa della moneta, individuare una delimitazione precisa tra ASSETS
FINANZIARI che godono di diversa liquidità (con variazioni anche temporali).
Inoltre, buona parte delle transazioni del sistema è di tipo finanziario e non
reale.
Ø C’è
chi ritiene che la moneta sia passiva e chi attiva nel generare la crescita
economica (M trainata da PIL oppure M spinge PIL);
Ø C’è
chi ritiene che una variazione di M tenda ad avere primariamente ripercussioni
sui P e chi ritiene che prioritariamente vi possano essere effetti espansivi
sulle quantità prodotte Y (Keynesiani);
Ø C’è
chi ritiene che gli effetti di un’espansione monetaria si generino a causa di
una maggiore moneta in senso stretto (M0), chi ritiene che si ottenga
attraverso un’espansione del credito (bancario o inter-impresa).
In clima di incertezza l’equazione
si destabilizza. Ovvio che la BCE che l’immissione di nuove banconote nel
mercato causino danni per l’economia reale.
LA TEORIA KEYNESIANA DELLA MONETA
Si distingue la domanda
dall’offerta di moneta per trovare l’equilibrio del mercato monetario (LM). Il
detenere moneta (domanda di moneta, diversa, quindi, dall’offerta di moneta,
ovvero il denaro immesso dalle aziende) serve per sostenere le spese (alle
famiglie per arrivare a fine mese e alle aziende per pagare i salari).
Domanda: Md: kY’ + v – hi
Vi sono tre componenti: 1) M per
transazioni (frazione di Y: kY); 2) M precauzionale (v); 3) Mh speculativa
(-hi) inversamente dipendente dal tasso d’interesse i nella proporzione h.
MONETA SPECULATIVA: esiste una
ricchezza finanziaria Rf che può essere tenuta più o meno liquida:
Rf = Mh + Bd
La moneta Mh (speculativa) è la
ricchezza liquida, i titoli Bd (Bond) sono la ricchezza immobilizzata.
-
Se il tasso di interesse (i) aumenta, gli
individui tendono a ridurre Mh e ad investire in Bd una parte maggiore di Rf
(ricchezza finanziaria);
-
Se il tasso di interesse (i) diminuisce, gli
individui tendono ad aumentare Mh e a disinvestire in Bd.
(i) rappresenta perciò il
costo-opportunità del detenere ricchezza in forma liquida.
Se l’incertezza è elevata, Mh
aumenta a parità di i.
COME SI RAPPRESENTA L’OFFERTA DI
MONETA?
Si vede che al crescere del tasso
di interesse, l’offerta di moneta è controllata dalla banca centrale tramite
OPERAZIONI sul mercato aperto con le quali la BCE acquista e vende titoli
aumentando o riducendo la base monetaria.
1)
La banca centrale può anche utilizzare il tasso
di sconto Ts con il quale sconta titoli delle banche commerciali per fornire
loro liquidità (se aumenta Ts tende a frenare il credito e quindi Ms) -- >
strumento con stesso effetto delle operazioni citate sopra;
2)
La banca centrale varia il tasso di riserva
obbligatoria (ora non esiste più) delle banche commerciali.
In ogni caso l’offerta di moneta
si espande, facendo abbassare il tasso di interesse. Se il TUS scende e il
credito sale, l’offerta di moneta (Ms) aumenta e quindi l’EURIBOR scende.
Altrimenti la BCE acquista titoli
(Bond), mette in circolazione moneta e quindi i tassi (EURIBOR) cadono. L’aumento
di moneta rischia di andare non sul credito, ma sui mercati finanziari a
stimolare bolle.
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