mercoledì 3 dicembre 2014

24^ LEZIONE DI ISTITUZIONI DI DIRITTO ROMANO.

In questa lezione parleremo delle obbligazioni, introducendo l'argomento a partire dalle origini del concetto di obbligazione; parleremo anche della PRESTAZIONE.

I diritti di credito sono diritti relativi. Il debitore è tenuto ad un comportamento positivo. Le azioni IN PERSONAM nell’INTENTIO indica già che il convenuto deve dare all’attore (i nomi compaiono già).

Nelle ISTITUZIONI di Giustiniano (in principio) si dice che “l’obbligazione è un vincolo di diritto per mezzo del quale siamo costretti a prestare qualcosa”. L’obbligazione, in origine, è proprio un VINCOLO effettivo (LIGATIO). Nel tempo si è smaterializzato ed è diventato solo un vincolo giuridico (il debitore che non tenga la prestazione promessa potrà essere chiamato in giudizio con l’azione da eseguire, poi, sul suo patrimonio). Siamo, quindi, costretti a dare qualcosa. Siamo, in quanto debitori, costretti a SOLVERE (solvendae rei). Pagando il debito si scioglie il vincolo che era materiale.

Nel DIGESTO (librio 44.7, frammento 3 principium) troviamo il “contenuto” dell’obbligazione. Ricavato dalle istituzioni di Paolo, ci dice che la “essenza delle obbligazioni non si trova nella circostanza che ci rendano titolari di un diritto di proprietà o di servitù, bensì nel fatto che vincolino taluno a dare, fare o prestare).

L’obbligazione è composta da:
-        Debito, situazione di pressione psicologica in cui si trova il debitore tenuto ad una prestazione, fase di vincolo potenziale;
-        Responsabilità, possibilità di assoggettare il debitore all’azione (nel caso in cui non adempia).
Con un’OBLIGATIO CIVILIS si ha un’ACTIO IN PERSONAM.

Con un’OBLIGATIO NATURALIS non c’è azione, non c’è responsabilità, ma c’è il DEBITO: c’è la SOLUTI RETENTIO (trattenere il pagato) di ciò che sia stato pagato spontaneamente (si parla soprattutto di soggetti ALIENI IURIS). Ovvio che non riguarda solo questa fattispecie, ma i giuristi partono da questo per costruire il caso generale.

ORIGINE DEL CONCETTO DI OBBLIGAZIONE
Ma l’obbligazione è nata prima nell’ambito dei contratti o dei DELITTI (fonte di obbligazione come il furto, l’ingiuria, il danno…)? Questi producono obbligazioni. Nell’ambito dei DELITTI è nato il concetto di responsabilità, prima dell’obbligazione. L’idea dell’obbligazione come DEBITO + RESPONSABILITA’ ha la sua origine nei contratti:

1)     NEXUM: vincolo attuale, già citato nei GESTA PER AES ET LIBRAM, il creditore dà al debitore grande quantità di beni pesandoli sulla bilancia, il debitore è subito assoggettato (nasce subito la RESPONSABILITA’).
2)     PRAEDES et VADES: antiche figure di garanti ritrovabili nelle antiche LEGIS ACTIONES, debito e responsabilità fanno capo a persone diverse (se l’attore, ovvero il debitore, non trasferisce i beni al convenuto, ovvero il creditore, il convenuto può agire contro i garanti).
3)     SPONSIO: atto più antico nel quale si può individuare un’obbligazione. Vincolo potenziale in cui debito e responsabilità gravano sulla stessa persona.
4)     INTRODUZIONE dell’esecuzione sul PATRIMONIO (bonorum venditi o).

LA PRESTAZIONE (il comportamento che deve tenere il debitore nei confronti del creditore)
Il suo contenuto può essere di vario tipo:

1)     DARE, trasferire la proprietà di un bene o costituire un diritto reale limitato (obbligazione di risultato). L’obbligazione è adempiuta solo nel momento in cui il debitore, proprietario di un bene, rende proprietario il creditore dello stesso bene. L’obbligazione del venditore non è di DARE.
2)     FACERE, comprende anche il NON FACERE, qualunque comportamento diverso dal DARE. Può essere un’attività materiale, ma può essere anche il compimento di un negozio giuridico. Il venditore è obbligato a porre in essere il negozio giuridico, ma non assicura il risultato.
3)     PRAESTARE, non è contenuto autonomo dell’obbligazione, è collegato ad un FACERE o ad un DARE e precisa le modalità dei primi due per giudicare se sono state correttamente eseguite.

Perché l’obbligazione sia valida, la prestazione deve essere:

1)     DETERMINATA o DETERMINABILE: “Mi devi tot…” oppure non è precisamente indicata, ma nel contratto ci sono gli elementi per determinarla in un futuro (si può anche lasciare la determinazione ad un terzo con ARBITRIO BONI VIRI).
2)     POSSIBILE: sia materialmente che giuridicamente, se un’obbligazione prevede qualcosa di impossibile, non è valida dall’inizio (deve essere una impossibilità oggettiva). Una impossibilità materiale si configura nel momento in cui qualcosa non esiste più in natura. Una impossibilità giuridica si configura nel momento in cui ci si inganna, per esempio: non si può trasferire la proprietà di un uomo libero o di una cosa extra commercium.
3)     LECITA: sarà nulla l’obbligazione contraria al buon costume, ad esempio.
4)     DI CONTENUTO PATRIMONIALE: l’interesse del creditore deve poter essere valutato in denaro, chiaro se rapportato al processo formulare. Se per esempio il mio vicino comincia a suonare il violino dalle 2 alle 3, quando io dormo. Come si fa a quantificare la mia utilità a fare il pisolino? Con una STIPULATIO POENAE: se si avvera la condizione che tu suoni il violino in quell’orario, sorge l’obbligazione e mi dai tot. Quello che io desidero è dedotto IN CONDICIONE (non in obbligazione).
Collegato con questo requisito, c’è divieto di promettere a favore di un terzo (oggi invece è valido, cfr. art. 1411 CC).   
5)     RELATIVA AD UN COMPORTAMENTO DEL DEBITORE: non posso promettere il comportamento di un terzo, quindi debito e responsabilità devono fare capo alla stessa persona (“nessuno si obbliga promettendo il fatto altrui”).

Obbligazioni divisibili: l’obbligazione può essere adempiuta con atti distinti.

Obbligazioni indivisibili: non possono essere adempiute parzialmente, sono indivisibili tutte le azioni di un FACERE (lo stesso per DARE o COSTITUIRE una servitù).

Obbligazioni alternative: di solito l’obbligazione ha una prestazione, ma si può anche diversificare le obbligazioni con più alternative possibili, che avrebbero soddisfatto il creditore in ogni caso (ovvio che nell’intentio deve comparire tutto, altrimenti si pretende una PLURIS PETITIO CAUSA, cioè si richieda di più di quanto si debba).

Obbligazioni generiche: la prestazione è unica ma non sono individuati i possibili oggetti della prestazione (le cose sono generiche, sono solo determinate le condizioni generiche dell’oggetto). Ovvio che il GENUS (genere) NUMQUAM (mai) PERIT (perisce). Ovvio che il genere “denaro” non perisce mai, non può mai diventare IMPOSSIBILE.


OBBLIGAZIONI CON PLURALITA’ DI SOGGETTI
-        Parziaria
o   Attiva, con più creditori, ognuno creditore di una quota
o   Passiva, con più debitori, ognuno debitore di una quota
-        Solidale, con più persone ma obbligazione che non si divide, prestazione dovuta IN SOLIDUM, per intero
o   ELETTIVE
§  Attive, c’è una scelta, abbiamo più creditori, ogni creditore può pretendere l’intera prestazione (quando anche solo uno paga, tutto il debito è estinto).
§  Passive, il creditore può decidere da quale debitore andare per chiedere tutto il credito.
o   CUMULATIVE
§  Attive
§  Passive, strettamente collegata all’obbligazione da delitto, poniamo che il furto sia commesso da tre complici, tutti e tre sono obbligati da furto, la pena si sostanzia nel pagamento di una somma di denaro che sia multiplo del rubato. Il derubato può chiedere a tutti e tre l’intero debito (tutti e tre vanno puniti).
Il regime di obbligazioni solidali si applica sempre alle obbligazioni indivisibili in caso di successione ereditaria tra più eredi.

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