In questa lezione parleremo di moltiplicatore del reddito e di investimenti.
Il risparmio è, dunque, un
comportamento che le famiglie mettono in atto nel momento in cui i redditi sono
incerti (si ha un comportamento previdenziale). In un clima di profonda
incertezza le famiglie tendono al risparmio. Naturalmente la psicologia
dell’attore economico è quella di avere certezza della disponibilità del
denaro.
IL MOLTIPLICATORE DEL REDDITO
Cosa succede quando siamo un po’
bloccati in una situazione di sottoccupazione? Le condizioni sarebbero
sicuramente migliori se ci fosse maggiore occupazione.
Immaginiamo un’economia chiusa (che non abbia
rapporti con l’estero). La funzione di consumo
è quella blu bassa: siamo fermi
in Y2. Ma non è un punto ottimale (c’è buona disoccupazione). Cosa si potrebbe
fare per cercare di uscire da questa trappola?
Bisogna far variare la componente
autonoma della spesa (tornando alla formula: C = C* + cYd). Si parla di “autonoma” perché non è legata al
reddito. C’è un consumo legato al livello del reddito e che mi dà una propensione
a consumare che è una frazione del mio reddito, ma vi è anche una componente
autonoma (C*). Se aumenta C*, il consumo arriva a C**, senza che cambi la
propensione, marginale o media, al consumo. Abbiamo quindi bisogno di uno shock
che induca a consumare di più indipendentemente dal reddito. Bisogna:
-
Far percepire agli
imprenditori che la domanda cresce per
-
Aumentare la
produzione. Come?
-
Consumando di più
(anche in modo irrazionale).
-
= maggiore occupazione
e conseguente benessere.
Qual è
la logica? Essendo la funzione consumo meno inclinata rispetto ad Y, la
variazione dei consumi ΔC è più piccola di ΔY (variazione dei consumi). Lo
sviluppo della produzione è un multiplo dell’impulso del maggior consumo. Aumento
di produzione PIU’ CHE PROPORZIONALE rispetto all’impulso dato.
Matematicamente
si ottiene tramite differenziali. deltaY = deltaC*
+ delta cY
deltaY –delta cY
= deltaC*
deltaY (1-c) = deltaC*
deltaY = deltaC*
/ (1-c)
Se
pongo 1 / (1-c) = epsilon
deltaY = deltaC*epsilon
Con epsilon > 1 in quanto 0 < c < 1, quindi deltaY aumenta in misura
maggiore di deltaC*.
SE c =
80% epsilon è 5 volte deltaC. Più elevato è l’effetto
moltiplicatore, più conviene dare impulsi all’economia. Anche adesso sarebbe
utile innescare un processo di crescita.
MA come
stimolare questo aumento di domanda autonoma?
Un
aumento di domanda può nascere da tre settori fondamentali:
-
Il settore privato (indebitandosi);
-
Il settore pubblico (Stato che spende di
più, finanziariamente rimane l’attore più solido perché prende a prestito
denaro a tassi più bassi);
-
Le esportazioni.
GLI
INVESTIMENTI
Sono
una variabile molto più instabile.
La
spesa per investimenti si può caratterizzare in due modi diversi:
Visione
neoclassica: gli investimenti dipendono dai rendimenti attesi e dal tasso di
interesse. Chi investe confronta i rendimenti degli investimenti (quanto ci si
può ricavare dagli investimenti), confrontando con il tasso di interesse. Da un
punto di vista macroeconomico: ordiniamo gli investimenti possibili e
realizzabili in funzione del rendimento dell’investimento (alti: J e bassi). Se
l’imprenditore dispone del capitale liquido, il tasso di interesse è da
prendere in considerazione perché così confronta J con il capitale investito in
titoli sicuri che garantiscono un minimo di remunerazione.
In ordinata:
interessi e rendimenti investimenti.
In ascissa:
investimenti.
I0
= livello minimo di investimento. i0 = livello di interesse
minimo. Sono le linee di demarcazione che fanno capire in che modo investire il
mio denaro (sopra posso e a sinistra posso perché mi conviene).
Keynes
dice che i ragionamenti neoclassici sono corretti, ma dice anche che questi
ragionamenti, in un momento di profonda crisi, servono a poco. A causa dei
tassi di interesse particolarmente bassi, però, e a causa dell’incertezza
derivante dalla crisi, nessuno vuole più investire e prestare denaro a nessuno
(trappola liquidità).
In
presenza di incertezza profonda, la politica Keynesiana può avere effetto
contrario al desiderato.
Dal
punto di vista funzionale: I = d – bi (b è coefficiente che lega I ad i). Più
aumenta il tasso di interesse, più diminuisce I. La nostra domanda diviene:
AD
= C* + cY + d – bi o meglio: AD = cY +
(C* + d – bi).c
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