martedì 5 maggio 2015

15^ LEZIONE DI ECONOMIA DELLE ISTITUZIONI.

Si crea una rete di piccole banche che servono il territorio. Nelle banche popolari pesavano le persone e non i capitali. Il problema della governance è importante quindi.
CRISI AZIENDALE
Uscire dalla crisi vuol dire prendere parte del patrimonio immobilizzato e quindi venderlo. Ovviamente non è facile fare questo, in quanto potrebbero non esserci potenziali acquirenti o potrebbe non essere facilmente trasformabile l’immobile in liquidità.
I redditi da lavoro hanno sempre privilegio rispetto ad altri crediti (TFR, o qualsiasi debito nei confronti del lavoro).
PROBLEMA DELLA SINDROME DELLA FENICE: comportamenti opportunistici degli imprenditori che ricomprano gli asset strategici delle loro imprese fallite (per non pagare i debiti). L’imprenditore può lasciare fallire l’attività, ne ricompra l’attivo e ricomincia un’altra attività. In questo modo si cancellano tutti i debiti.
[NON AFFRONTIAMO IL PROBLEMA SULL’ESDEBITAZIONE]
PROBLEMA: l’arresto dell’attività causa una caduta di valore di molti attivi aziendali (immobilizzazioni immateriali, magazzino…), può fare cadere i prezzi dei beni prodotti (sconto); attività revocatorie causano apprensione e aumentano i costi totali.
In ogni caso non viene tolta la disponibilità del patrimonio all’imprenditore. I debiti, inoltre, possono essere rinegoziati allungando i tempi di estinzione o riducendo l’importo; possono essere trasformati in altre forme di soddisfazione (debiti monetari trasformati in capitale di rischio); il piano deve essere approvato dalla maggioranza dei creditori.
Poniamo che l’imprenditore emetta azioni per 6.000.000 e la banca gliele sottoscriva. Con quei soldi l’azienda ripaga i debiti. In questo modo la banca diventa proprietaria dell’azienda per 6.000.000. I debiti possono essere rinegoziati in forme diverse.
V’è un problema di eccessiva diffusione dei concordati al 15-20%, che crea un pericolo di fallimenti a catena. La proposta che fa l’imprenditore di concordato è chiaro che il creditore dice di dover avere 100.000 euro (quando gliene vengono dati 15.000): se rifiuta non porta a casa niente. Colui il quale propone deve portare al livello più basso possibile questa offerta (cfr. ULTIMATUM).
Altro problema può essere dato dai cosiddetti “imprenditori seriali”, che investono in modo rischioso o con scarsa cura.
LA REGOLAMENTAZIONE DEI MERCATI

La regolamentazione non è sempre sintomo di ostacolo al funzionamento del mercato. Infatti le regole servono a dare forma ai diritti di proprietà e a regolare la concorrenza in modo che abbia effetti utili per la comunità. Ad esempio possiamo prendere le regole che impedivano l’espletamento delle libere professioni da parte di società di capitali. Spesso, inoltre, le regole erano orientate a garantire la frammentazione dell’offerta e quindi una maggiore concorrenza.

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