venerdì 15 maggio 2015

24^ LEZIONE DI FILOSOFIA DEL DIRITTO.

PER CHI FREQUENTI CON ME: questi appunti fanno riferimento alle slides inserite dal professore nel Moodle. 


TECNOSCIENZA, POSTUMANO e IMMORTALITA’ TERRENA
1)     Scienza ed immortalità terrena.
Le frontiere della ricerca in intelligenza artificiale (robotica e bionica).
Alcune considerazioni.
1)
Minsky è uno dei padri dell’intelligenza artificiale. La riflessione muove dall’ambito scientifico e abbraccia anche l’ambito filosofico.
Vi è confluenza di disciplina scientifica: il termine nasce da una congiuntura di risultati dall’ambito scientifico e chiude nell’ambito filosofico. Con la biologia molecolare si spera di controllare ed invertire i processi di invecchiamento tramite tecniche di controllo dell’espressione dei geni. Queste espressioni riguardano lo stato corrente della ricerca.
Altro filone molto importante è quello delle NANOTECNOLOGIE: sono dispositivi molto piccoli (100 nanometri, 1 nanometro = 1 miliardesimo di metro) che consentano di individuare agenti patogeni e di trasportare (e quindi SOMMINISTRARE) farmaci in specifiche aree dell’organismo.
Ultimo filone è l’intelligenza artificiale. La bionica è la fusione di biologia ed elettronica che ha alla base un’idea di ibridazione del soggetto umano (anche per potenziare alcune facoltà).
Alcune figure di riferimento in questi ambiti sono Kurzweil, Drexler e Minsky.
Kurzweil affronta il tema della morte come tabù. Questa credenza nell’inevitabilità della morte è destinata a mutare nel tempo: la scienza e la tecnologia si stanno evolvendo esponenzialmente. Se lo sviluppo scientifico si arrestasse, non potremmo combattere né rallentare gli effetti delle malattie, la vita media delle persone non si alzerebbe più. Con le conoscenze scientifiche saremmo in grado di estendere indefinitamente la vita umana.
Drexler è colui che parla di macchine molecolari: la sua posizione non si discosta molto da Kurzweil. Il suo filone era fondamentalmente quello della nanotecnologia. Parla di longevità e parla di questa come un risultato facilmente ottenibile.
Minsky: autore che mette in luce la dimensione dell’artificiale. Vi è una contestazione del naturale: del cervello Minsky denuncia i profondi limiti (i nostri cervelli sono lenti). L’uomo, per ottenere l’immortalità, deve raggiungere la SELEZIONE INNATURALE. La selezione naturale ha sottomesso le pretese degli individui alle esigenze della specie. L’uomo può contrapporsi a queste esigenze e introdurre nuovi bisogni a cui la biologia non aveva pensato.
Schiavone, invece, che non è uno scienziato ma è uno storico, afferma che vi dovrà essere un nuovo umanesimo. In questa riflessione vi è un elemento che non è presente nella riflessione anglosassone: il vero problema è di natura culturale, spirituale. La sua posizione afferma che la condizione dell’umanità non è qualcosa di radicalmente nuovo, ma che si trova anche nella storia delle origini.
NATURALE vs ARTIFICIALE
Stabilire cosa sia l’uno e cosa l’altro non è facile né banale. Spesso, soprattutto se le posizioni sono immaginate nelle loro interpretazioni naturali, l’artificiale è visto come la corruzione dell’aspetto naturale. Ciò che caratterizza l’uomo è invece l’artificiale: è ciò che lo caratterizza, ciò che lo contraddistingue. L’inizio della storia culturale dell’uomo ha proprio il suo punto di partenza nel momento in cui egli stesso ha dato via alla ricerca tecnologica.
ROBOTICA E BIONICA
La bionica introduce una prospettiva un po’ diversa rispetto alla robotica. Quando si parla di ROBOTICA si parla di teorie e tecniche per la costruzione dei robot. L’intelligenza del sistema artificiale è importante quanto tutta la tecnologia fino ad oggi maturata. La bionica, invece, è l’insieme di organismi cibernetici: l’artificiale non è altro rispetto al soggetto umano, ma è PARTE dell’uomo, del soggetto umano. Il discorso della bionica nasce come meccanismo di ripristino di funzionalità perdute (protesi), ma vive come possibilità di inserire nuove funzionalità (uomo perfetto – immortale).
MODALITA’ DI INTERAZIONE

Vi è una distinzione fondamentale tra l’interazione invasiva e non invasiva: il problema è molto importante. Come interagiscono soggetti umani e artificiali? Ci sono delle situazioni in cui i soggetti artificiali devono reagire senza consultare il soggetto umano: ci sono situazioni in cui non è possibile inserire il soggetto umano. L’interazione non invasiva è un sistema in cui i sistemi artificiali autonomi vengono impiegati in ambienti popolati da esseri umani.

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