Art. 1173 – 1320 -- >
obbligazioni. In quest’opera di interpretazione della disciplina
dell’obbligazione, si può rinvenire molto influsso del diritto romano. Un
debitore è tenuto ad una prestazione nei confronti del creditore. Il debitore
deve tenere un certo comportamento a favore del creditore: questo comportamento
può essere il più vario (dare, fare, non fare): solitamente il comportamento
può essere attivo o passivo (azione o omissione). Ogni regola dedicata alla
obbligazione si spiega come il rapporto obbligatorio serva alla soddisfazione
di un determinato interesse individuale. Il ruolo di interesse del creditore è
centrale nella comprensione e nello studio dell’obbligazione. Per capire questo
ruolo dell’interesse del creditore, ci si deve basare proprio sugli articoli
sopra citati. Accade normalmente che il compratore paghi spontaneamente: può
anche non succedere.
L’obbligazione è proprio lo strumento
giuridico con il quale il creditore vede soddisfatto il suo interesse, anche se
il debitore non esegue spontaneamente la prestazione promessa.
L’interesse del creditore è ciò a
cui l’obbligazione mira. Questo ci fa capire come il rapporto obbligatorio sia
un rapporto temporaneo e quindi sia un rapporto che ha senso e che esiste sino
al momento in cui la posizione del creditore viene meno per l’adempimento. Soddisfatto
l’interesse del creditore che aveva diritto a ricevere ciò che effettivamente
riceve, viene meno il rapporto giuridico tra debitore e creditore.
Il ruolo fondamentale
dell’interesse del creditore emerge con chiarezza nella norma dell’articolo
1174: l’interesse del creditore rispetto al quale la prestazione è funzionale
ad un interesse patrimoniale e non. L’articolo ci dice qualcosa di più: la
prestazione oggetto dell’obbligazione è il comportamento (attivo od omissivo)
dovuto dal debitore, suscettibile di valutazione economica. Ciò significa che
il rapporto fra i soggetti non è una obbligazione: solo se c’è una valutabilità
economica della prestazione allora la relazione giuridica può essere valutata
come prestazione. Il discorso non è meramente classificatorio: la
qualificazione del rapporto ha delle conseguenze pratiche significative (alla
obbligazione il codice dedica più di 150 norme).
Se la prestazione consiste nella
fornitura di un bene o un servizio per i quali esiste un mercato, questo
significa che la prestazione è a carattere patrimoniale. Questo fornisce un
criterio identificativo piuttosto specifico (prendiamo come esempio l’articolo
143, il quale elenca un serie di obblighi in ambito matrimoniale).
L’articolo 1174 ci fornisce una
rivendicazione degli elementi che connotano un rapporto obbligatorio: questi
elementi DEVONO essere presenti perché un rapporto sia qualificabile come
OBBLIGAZIONE.
Peraltro c’è da dire che questa
nozione di obbligazione è una nozione che in tempi più recenti è andata evolvendosi.
Ci si è resi conto che l’obbligazione non è soltanto il dovere di un debitore
di eseguire una prestazione patrimoniale per soddisfare un suo interesse di
tipo patrimoniale. Questa più completa nozione emerge dal codice nella norma
successiva (art. 1175) laddove si dice che il creditore e il debitore si devono
comportare secondo correttezza. Il concetto di correttezza è estremamente ampio
e generale: è un’altra di quelle già citate clausole generali presenti nel
codice civile.
Questo dovere di correttezza
riguarda anche il creditore: nel rapporto obbligatorio ci sono degli obblighi
per il debitore e per il creditore. Per capire quali siano questi obblighi
occorre ritornare agli interessi in gioco: da un lato c’è l’interesse del
creditore (patrimoniale o meno) che rappresenta il faro dell’obbligazione
(strumento giuridico grazie al quale è possibile una completa e perfetta
soddisfazione del creditore stesso: la soddisfazione deve essere completa). Vi
è anche un interesse del debitore: è l’interesse che il rapporto giuridico si
estingua nel momento in cui il creditore sarà soddisfatto.
Quando si parla del debitore che
non è più tale, si parla di debitore LIBERATO. Si vuole quindi istituire un
registro dei soggetti debitori per fornire un’idea all’altro contraente della
QUALITA’ della persona con cui sta contrattando. La soddisfazione deve essere
completa.
Dovere di tenere comportamenti
che non ostacolino (o non rendano più gravoso) l’adempimento dell’obbligazione
da parte del debitore [anche il creditore ha dei doveri]. Ci vogliono anche dei
doveri di protezione. L’obbligazione è un FASCIO DI RAPPORTI (fatta da un
dovere primario di prestazione e da una serie di obblighi comportamentali).
Questi rapporti obbligatori
nascono da varie fonti, elencate all’articolo 1173, il quale afferma che le
obbligazioni nascono o da contratto, o da fatto illecito o da qualunque atto o
fatto idonei a produrre obbligazioni.
FATTO ILLECITO
Responsabilità civile è una
responsabilità risarcitoria: il diritto privato si occupa del risarcimento del
danno. Questo ha la conseguenza di risarcire il danno: tutti i fatti illeciti
sono fonti di obbligazione. La responsabilità penale, invece, è la ricerca
della punizione del comportamento illecito. I sistemi di responsabilità sono diversi:
le due responsabilità possono essere responsabilità che nascono da uno stesso
comportamento. Un comportamento umano può essere sanzionato penalmente e un
illecito civile. In questi casi il soggetto autore del fatto illecito sarà
sottoposto a doppia logica. Fonte di obbligazione di RISARCIRE IL DANNO.
ALTRI ATTI O FATTI
Il matrimonio è un atto fonte di
obbligazione. Un contratto nullo è un fatto fonte di obbligazione (contratto di
compravendita di immobile stipulato oralmente): il venditore è tenuto
(giuridicamente) a restituire il denaro al compratore in quanto non vi è
debito.
Articoli 1176 e seguenti:
adempimento delle obbligazioni (norme che vanno osservate per ottenere un
corretto adempimento).
Il debitore deve adempiere con
diligenza. Qual è la differenza rispetto alla correttezza?
La correttezza aggiunge il dovere
di compiere una prestazione principale delle prestazioni ulteriori.
La diligenza, invece, guarda alla
qualità della esecuzione delle prestazione. Deve tenere la diligenza del buon
padre di famiglia (il debitore deve tenere un comportamento basato su un
modello standard…
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