Nel tempo le mie preferenze
cambiano: solo chi è testardo non cambia mai. Bisogna sempre tenere conto del
fatto che il mondo può cambiare. Bisogna avere dei modi per stabilire quali
sono tutti gli stati del mondo; avere delle statistiche che mi permettono di
stabilire che percentuale ha ogni stato individuato nella precedente fase.
Siamo in grado di calcolare il
rischio solo quando si ha un qualche processo scientifico di calcolo di
possibilità di qualche avvenimento. Se non si è in grado di fare i calcoli
statistici non vi è punto di riferimento certamente economico che funga da
punto di discrimine. Sempre meglio assumere un comportamento PRUDENTE.
I COSTI DI TRANSAZIONE
Ci possono essere molti
meccanismi di allocazione: si è visto nel precedente modulo di Economia
Politica la allocazione d’autorità e lo scambio, che può anche articolarsi in
diversi mercati. Tre tipi di giustizia aristotelica portano a tre tipi di
allocazioni diverse. Commons (fine 800-primi 900) riprende questa analisi e
conia il concetto di “transazione”: MECCANISMO CHE PERMETTE IL CAMBIAMENTO DI
PROPRIETA’ DI ALCUNE RISORSE. Vi sono transazioni:
-
Orizzontali, come lo scambio, dove ci sono due o
più parti che negoziano per scambiare le risorse (bene-denaro);
-
Verticali, quando le risorse vengono allocate
non grazie ad una negoziazione (no libertà economica), ma grazie ad una
autorità.
o
Manageriale, non ha criteri prestabiliti. Il
manager alloca le risorse per ottenere la massima efficienza del complesso
organizzato;
o
Di razionamento, che hanno (solitamente) status pubblico, come ad esempio
qualsiasi associazione (sportiva…) con azione collettiva e risorse a
disposizione. I criteri di allocazione in questa transazione sono legate a dei
criteri prestabiliti. Questo ha un fine etico-politico per il quale si sono
stanziate le risorse.
Il problema fondamentale è che per mettere in
atto le negoziazioni ci sono dei costi (manageriali, nel razionamento, nel
mercato…).
Parlando delle NEGOZIAZIONI DI
TRANSAZIONE: anche l’utilizzo del mercato ha un costo (avviene nello spazio,
nel tempo, in un ambiente sociale strutturato…). Quando si usano i termini
“costi di transazione” non indichiamo costi di tipo monetario: si parla di
costi derivati dalle perdite di opportunità. Mettendo in atto uno scambio, vi
sono due tipologie di costi:
-
Costi di coordinamento: quando noi vogliamo
comprare o vendere qualcosa, deve esserci un accordo tra le parti che si
possono comportare dei costi.
-
Costi di incentivazione:
o
Costi
da asimmetrie dell’informazione: di solito legati all’opportunismo
pre-contrattuale; elementi che entrano in gioco prima della stipula del
contratto, quando le parti hanno informazioni incomplete o addirittura false. Anche
il solo sospetto del contraente A che il contraente B abbia dei vantaggi
informativi, porterà A a stare lontano dal contratto di B -- > danno per la
società. Le furberie terranno per sempre lontano chiunque da determinati
contratti. Le persone, quindi, possono astenersi dal frequentare il mercato per
evitare fregature. La perdita non è per la persona imbrogliata, ma è perdita
sociale!
o
Costi
da incertezza della prestazione: di solito legati all’opportunismo
post-contrattuale. Costi dovuti all’incertezza sul fatto che la prestazione si
basa su ciò che noi desideriamo. Tra il momento della firma e il momento della
prestazione passa del tempo: ci potrebbero essere delle modifiche al pattuito
oppure architettare degli “escamotage” per intortare la controparte.
Uno dei problemi fondamentali è
l’incompletezza dei contratti: il contratto (traduzione della prestazione da
noi attesa) non è mai di facile formulazione. Spesso il contratto rimane molto
vago, v’è un’incompletezza legata alla vaghezza. I contratti
IMPERFETTI-INCOMPLETI danno sempre un certo margine di “opportunismo” ad
entrambe le parti.
Vi è un altro problema: la
specificità degli investimenti. Una o entrambe le parti possono obbligarsi a
compiere degli investimenti (costi affondati spesso), irrecuperabili
all’esterno di quella clausola contrattuale (investimenti che hanno senso e
valore solo all’interno del contratto). Con altri partner quell’investimento
non ha nessun valore. Se una parte è obbligata a realizzare molti investimenti,
quella si obbliga per molto tempo al contratto così come stipulato (se l’altra
parte rinegozia il contratto, alla prima azienda, obbligata e indebolita, non
rimane altro se non adempiere).
ESEMPIO: relazione di
sub-fornitura. V’è una azienda che delega la produzione di un determinato
componente ad un sub-fornitore. In questo contratto si può richiedere al
fornitore di investire e comprare un macchinario particolare, utile SOLO per
fare quel prodotto specifico. L’artigiano potrà utilizzare quel macchinario una
sola volta (per una sola azienda, si intende). L’azienda che glielo ha imposto,
chiede all’artigiano l’acquisto del macchinario che costa molto (lo compra con
un mutuo). L’azienda madre ripaga parte del mutuo e le materie prime in toto.
Se l’azienda rinegozia il contratto, prendendosi tutto il valore aggiunto,
all’artigiano non resta nulla da fare se non accettare le condizioni per
rientrare nelle spese.
Anche questo può causare di costi
di transazione. È, in sostanza, la debolezza contrattuale in cui viene a cadere
una parte, in quanto rimane esposta alla rinegoziazione del contratto.
Se i costi di transazione sono
molto elevati, vuol dire che la sfiducia è molto accentuata. Se non c’è
fiducia, il mercato diventa inefficiente. Questi sono i cosiddetti COSTI D’USO
del mercato.
LE TRANSAZIONI per essere
efficienti devono essere sottoposte a controlli e a concorrenza.
Si può parlare di mercato solo
quando ci sono delle alternative: si parla di mercato quando A (compratore) e B
(venditore) sono solo UNA delle possibili scelte (rispettivamente) tra
compratori e venditori! L’unico meccanismo creato dal mercato è la concorrenza.
Anche nelle transazioni di tipo
manageriale ci deve essere la concorrenza che tenga sotto pressione
Le transazioni di razionamento: il controllo è di
tipo democratico. Il razionamento può avere fini etico-politici: il controllo
non può che essere di tipo democratico o comunque di tipo legalistico.
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