In questa lezione parleremo di VALORE secondo Adam Smith, della teoria economica di David Ricardo (la sua teoria sulla divisione del mondo della produzione e sulla rendita), accenneremo a John Stuart Mill e cominceremo a parlare di Malthus.
Valore sociale: dimensione politica o etica che
fa assumere un valore ad un bene in vista di obiettivi sociali condivisi ed
anche in assenza di scambi o di processi produttivi (sicurezza sociale…).
Il valore nella sua quantificazione (NON è
la moneta, perché è relativa) è L’ORA DI
LAVORO. Per misurare il valore del bene Smith si proietta in avanti
quantificando il tutto in ore di lavoro. Il valore di un bene: quante ore del
suo lavoro è disposto a sacrificare per avere quel bene. Il prezzo è fatto da interazione
fra domanda e offerta. Scarsità relativa = interazione fra domanda e offerta
(D/S, demand and supply). Troppa domanda = prezzi salgono; troppa offerta =
prezzi scendono.
L’altra teoria fondamentale è la
teoria del valore come lavoro contenuto
(costs and expenses) [Ricardo + Marx]: cosa ci è costato in termini di ore di
lavoro la produzione di un bene. Adotta questa per studiare sistemi distributivi…
Il tutto era stato scatenato dal
dibattito sul giusto prezzo della merce.
Valore
sociale: dimensione politica o etica che fa assumere un valore ad un bene in
vista di obiettivi sociali condivisi ed anche in assenza di scambi o di
processi produttivi (sicurezza sociale…).
DAVID RICARDO
Studio sulla distribuzione del
reddito, fare studi adottando la seconda teoria del valore. I beni agricoli in
UK scarseggiavano e non erano di altissima qualità; nonostante questo, avevano
prezzi altissimi, andavano ad incrementare i guadagni dei lavoranti agricoli.
Dividiamo il mondo della produzione in 3 categorie, produttive / sociali:
a-
Lavoratori, con salario di sussistenza; sono braccianti
agricoli (settore agro-alimentare) e vengono assoldati in funzione del lavoro
da fare; c’è una sovrabbondanza di lavoratori (i salari rimanevano al livello
di sussistenza) W0 LINEA TRATTEGGIATA ORIZZONTALE.
b-
Imprenditori, prendono in affitto le terre, le
fanno lavorare, danno il ricavo l’affitto ai redditieri, danno i salari, e
rimangono i profitti per loro.
c-
I redditieri, proprietari terrieri, hanno la
rendita delle terre. Fanno aste per affittare terreni agli imprenditori.
Ricardo dice: prendiamo i terreni
che sono scarsi; essi hanno una produttività differente tra loro (terreni che
offrono ottimi raccolti, altri molto scarsi). I terreni sono sull’ASSE DELLE X.
Sono posti in ordine decrescente (dal più fertile al meno fertile). Sull’asse
delle Y ci sono i ricavi e i costi.
X0 indica il terreno in cui si va in
perdita (linea tratteggiata verticale che interseca X). Cosa pago al
proprietario terriero? Approfitta che c’è una differenza di rendita dei vari
terreni. Fa, quindi, delle aste. Gli imprenditori si confrontano per affittare
quel terreno. In queste aste, l’incontro farà salire il costo della rendita
(vorranno tutti i più fertili) --> lasciano tutto al proprietario
terriero e poco all’imprenditore. La rendita, dunque, si configura come un
guadagno differenziale dato dalla rendita del suolo.
L’imprenditore cerca sempre di innovare ed
investire --> cerca di spostare più in alto la
nuova frontiera produttiva. Deve cercare di aumentare la produttività dei
terreni che affitta. Il triangolo tra il rosso e il tratteggiato è il
SOVRAPPIU’. La rendita è legata ai guadagni che ha un individuo SOLO in quanto
proprietario di un fattore della produzione. Il padrone ha questa rendita che
rischia di soffocare l’attività imprenditoriale.
La RENDITA
Si può dividere in due tipi:
1-
Differenziale (estensivo): dipende dalla diversa
produttività del terreno (l’affitto in centro vs. in periferia); deriva dalla
concorrenza tra coloro che vogliono prenderlo in affitto.
2-
Intensiva: dipende dalla produttività
decrescente di dose successive di capitale e lavoro applicate su uno stesso
terreno. Spargo il letame (per esempio), fertilizzo, faccio, quindi, in modo
che il terreno sia più produttivo (essere bravi a produrre e migliorare le
performances dei terreni).
Marx sosterrà l’esistenza di una
rendita assoluta, di natura
monopolistica. Nella TEORIA NEOCLASSICA la rendita sarà estesa ad ogni attività che goda di profitti superiori al normale (dato da barriere anti-competitive e a vantaggi tecnologici). Per in neoclassici, dunque, la rendita si genera in ogni circostanza in cui manchi la concorrenza. --> mettiamo
i proprietari terrieri in concorrenza --> aumentiamo
la concorrenza tra varie nazioni.
JOHN STUART MILL
È l’economista per eccellenza. Punto di
riferimento del pensiero liberale/progressista. Indaga i metodi per ridurre
l’oppressione alla creazione di rendite. Favorire, dunque, le esportazioni;
consente di trovare compratori con P(x) più elevati. Per lo stadio è meglio
liberalizzare i mercati, tassare e poi proteggere i più poveri. Enrico VIII,
dopo aver espropriato la chiesa dei suoi beni, conferisce le terre ai nobili --> povertà Inghilterra. Elisabetta,
così, emana le leggi sui poveri (per dare aiuti…).
MALTHUS
I discorsi fatti da Smith e
Ricardo sono difettosi. Se la popolazione non aumentasse, infatti, i prezzi
dovrebbero scendere. Ma perché non è possibile?
ASCISSA: tempo
ORDINATA: livello produzione +
popolazione
Le risorse aumentano, i poveri (appena si dà
loro un livello più alto di reddito) fanno figli.
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