lunedì 27 ottobre 2014

6^ LEZIONE DI ECONOMIA POLITICA.

In questa lezione finiremo di affrontare Malthus (fare riferimento agli appunti del 5° giorno), passeremo a Say, elencheremo velocemente i corrispondenti economisti italici e affronteremo il marginalismo.

Malthus: in realtà pone il problema del pessimismo sulle possibilità di aumentare costantemente le condizioni di vita della popolazione a causa dell’interazione tra la dinamica della produzione e quella della popolazione. Aumento condizioni di vita = aumento popolazione (che, con un lieve ritardo, si impenna -- > supera il livello di disponibilità di prodotti per la sussistenza). Il salario di sussistenza era tenuto così basso:

1-     Dall’imprenditore che non lo abbassava né lo alzava;

2-     Dal fatto che c’era tanta popolazione.

Anche se volessimo diffondere il benessere -- > moltiplicazione della popolazione. L’ equilibrio era riportato o da epidemie o da guerre.
Quanto narrato da Malthus accadeva in passato (e continuerà ad accadere anche DOPO di lui). Sviluppo e diffusione del benessere -- > autolimitazione della popolazione (la linea verde rimarrà sempre sotto la blu). Quella di Malthus voleva essere una cultura per il controllo delle nascite (critica del cattolicesimo). 

SAY
Economista liberale, compì qualche progresso dall’opera di Smith:

-        Contesta la divisione tra lavoro produttivo ed improduttivo (bisogna misurare il benessere nella produzione di valore) -- > se c’è domanda per i servizi allora producono valore e dunque benessere.

-        Legge degli sbocchi: non ci possono essere crisi economiche da carenza di domanda in quanto il valore necessario si genera nella produzione stessa del bene -- > l’imprenditore investe per produrre -- > consuma materie prime e paga i dipendenti -- > questa sua spesa gli ritornerà sotto forma di domanda per i beni prodotti. Il sistema si basa sulla circolazione monetaria, se il denaro circola, il circuito non può spegnersi. L’offerta genera domanda: S -- > D. Connotazioni ottimistiche che cozzavano con la tendenza delle attività produttive a produrre in eccesso. Matematicamente la sua teoria sta in piedi.

IN ITALIA:
-        Genovesi (Napoli);

-        Romagnosi (Nord Italia);

-        Beccaria (anche economista);

-        Messedaglia;

-        Luzzatti;

-        Toniolo (fine ‘800).

La scuola italiana ha una dimensione etica alla quale non rinuncia (contrariamente allo spirito illuministico-liberale). Genovesi sviluppa questa idea di felicità pubblica dove non c’è questa distinzione tra privato e pubblico --> società civile (poi sviluppata meglio da Hegel). Tutti mantengono l’idea di incivilimento, progresso della società che deve sviluppare il benessere --> dimensione etica nell’educazione --> importanza del capitale umano. Questa funzione è prioritaria allo sviluppo economico (educazione funzionale al benessere della società).

IL MARGINALISMO (dal 1871)

Nel 1871 compaiono tre articoli di tre economisti diversi (Valrà [pronuncia], Mengher, Givons --> francese, austriaco, inglese). Per difendere il liberalismo dagli attacchi di diversi fronti si rende sempre piò l’economia una scienza (copiare il metodo delle scienze naturali e quindi di quelle fisiche) --> importare le tecniche analitiche della fisica newtoniana.  La matematizzazione di queste proprietà fisiche era vista con grande successo --> il prestigio della matematica era consistente --> trascinare la matematica all’interno dell’economia. Scienza che si sviluppa studiando le leggi dei comportamenti economici (audisci la registrazione) deduttiva = dagli universali si deducono i comportamenti specifici (avere in mente leggi generali da cui dedurre). Positivismo: fare sempre analisi, separando i suoi componenti e studiandone ogni singolo comportamento (somma delle parti = tutto).

1-     Individualismo metodologico: autonomia dell’individuo (unità fondamentale ed ultima che viene studiata isolatamente alle altre unità). Scienza delle scelte degli individui.

2-     Equilibrio: sistemi di equazione in economia? I processi economici sono in equilibrio (come i pianeti). Forza newtoniana = utilità in economia (l’individuo persegue l’utilità, vuole soddisfare dei bisogni, tutto è utilità, è il suo bene materiale e non che conta). Delle preferenze dell’individuo non discutiamo (ognuno compie le sue scelte in modo da realizzare la massima utilità possibile).  L’equilibrio deve essere stabilito tra le diverse direzioni degli individui.

3-     Razionalità: perfetta razionalità dell’individuo,

a.     ha preferenze date e stabili (no psicolabili),

b.     è capace di calcolare l’utilità che può ricevere da una determinata azione (ANALISI COSTI BENEFICI),

c.     sostituibilità di beni e fattori (ognuno può avere preferenze diverse), l’individuo ha un budget con cui acquistare à si può sostituire un determinato bene con un altro (pur in presenza di saggi di sostituzione) non esiste INSOSTITUIBILITA’,

d.     mercato come unico meccanismo allocativo (è il mercato che mi garantisce l’autonomia degli individui). È il mercato a garantirci la massima libertà degli individui. Se il mercato è davvero competitivo:

                                               i.     Il mercato sarà sempre in equilibrio;

                                             ii.     Ci sarà pieno impiego delle risorse;

                                            iii.     La produzione è indipendente dalla distribuzione di reddito.

MARGINALISMO: l’equilibrio tra forze lo si trova al “margine”, è l’utilità marginale che viene confrontata con il costo di acquisto di un bene: la scelta ottimale è l’utilità dell’ultimo bene che acquisto che si bilancia con la perdita di liquidità per l’acquisto di un bene.

CENNI DI ALGEBRA E GEOMETRIA ANALITICA:
La funzione più semplice è la retta. Le funzione associano progressivamente elementi di X ad elementi di Y. Come si trasformano i valori X in Y? Se all’aumentare di X aumenta anche Y = proporzionalità diretta. Se non è così, la proporzionalità è inversa.

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