In questa lezione finiremo di affrontare Malthus (fare riferimento agli appunti del 5° giorno), passeremo a Say, elencheremo velocemente i corrispondenti economisti italici e affronteremo il marginalismo.
Malthus: in realtà pone il problema del pessimismo sulle
possibilità di aumentare costantemente le condizioni di vita della popolazione
a causa dell’interazione tra la dinamica della produzione e quella della
popolazione. Aumento condizioni di vita = aumento popolazione (che, con un
lieve ritardo, si impenna -- > supera il livello di disponibilità di
prodotti per la sussistenza). Il salario di sussistenza era tenuto così basso:
1-
Dall’imprenditore che non lo abbassava né lo
alzava;
2-
Dal fatto che c’era tanta popolazione.
Anche se volessimo diffondere il
benessere -- > moltiplicazione della popolazione. L’ equilibrio era
riportato o da epidemie o da guerre.
Quanto narrato da Malthus accadeva
in passato (e continuerà ad accadere anche DOPO di lui). Sviluppo e diffusione
del benessere -- > autolimitazione della popolazione (la linea verde rimarrà
sempre sotto la blu). Quella di Malthus voleva essere una cultura per il
controllo delle nascite (critica del cattolicesimo).
SAY
Economista liberale, compì
qualche progresso dall’opera di Smith:
-
Contesta la divisione tra lavoro produttivo ed
improduttivo (bisogna misurare il benessere nella produzione di valore) -- >
se c’è domanda per i servizi allora producono valore e dunque benessere.
-
Legge degli sbocchi: non ci possono essere crisi
economiche da carenza di domanda in quanto il valore necessario si genera nella
produzione stessa del bene -- > l’imprenditore investe per produrre -- >
consuma materie prime e paga i dipendenti -- > questa sua spesa gli
ritornerà sotto forma di domanda per i beni prodotti. Il sistema si basa sulla
circolazione monetaria, se il denaro circola, il circuito non può spegnersi. L’offerta
genera domanda: S -- > D. Connotazioni ottimistiche che cozzavano con la
tendenza delle attività produttive a produrre in eccesso. Matematicamente la
sua teoria sta in piedi.
IN ITALIA:
-
Genovesi (Napoli);
-
Romagnosi (Nord Italia);
-
Beccaria (anche economista);
-
Messedaglia;
-
Luzzatti;
-
Toniolo (fine ‘800).
La scuola italiana ha una
dimensione etica alla quale non rinuncia (contrariamente allo spirito
illuministico-liberale). Genovesi sviluppa questa idea di felicità pubblica
dove non c’è questa distinzione tra privato e pubblico --> società civile (poi
sviluppata meglio da Hegel). Tutti mantengono l’idea di incivilimento,
progresso della società che deve sviluppare il benessere --> dimensione
etica nell’educazione --> importanza del capitale umano. Questa funzione è
prioritaria allo sviluppo economico (educazione funzionale al benessere della
società).
IL MARGINALISMO (dal 1871)
Nel 1871 compaiono tre articoli
di tre economisti diversi (Valrà [pronuncia], Mengher, Givons --> francese,
austriaco, inglese). Per difendere il liberalismo dagli attacchi di diversi
fronti si rende sempre piò l’economia una scienza (copiare il metodo delle
scienze naturali e quindi di quelle fisiche) --> importare le tecniche
analitiche della fisica newtoniana. La
matematizzazione di queste proprietà fisiche era vista con grande successo -->
il prestigio della matematica era consistente --> trascinare la matematica
all’interno dell’economia. Scienza che si sviluppa studiando le leggi dei
comportamenti economici (audisci la registrazione) deduttiva = dagli universali
si deducono i comportamenti specifici (avere in mente leggi generali da cui
dedurre). Positivismo: fare sempre analisi, separando i suoi componenti e
studiandone ogni singolo comportamento (somma delle parti = tutto).
1-
Individualismo metodologico: autonomia
dell’individuo (unità fondamentale ed ultima che viene studiata isolatamente
alle altre unità). Scienza delle scelte degli individui.
2-
Equilibrio: sistemi di equazione in economia? I
processi economici sono in equilibrio (come i pianeti). Forza newtoniana =
utilità in economia (l’individuo persegue l’utilità, vuole soddisfare dei
bisogni, tutto è utilità, è il suo bene materiale e non che conta). Delle
preferenze dell’individuo non discutiamo (ognuno compie le sue scelte in modo
da realizzare la massima utilità possibile).
L’equilibrio deve essere stabilito tra le diverse direzioni degli
individui.
3-
Razionalità: perfetta razionalità
dell’individuo,
a.
ha preferenze date e stabili (no psicolabili),
b.
è capace di calcolare l’utilità che può ricevere
da una determinata azione (ANALISI COSTI BENEFICI),
c.
sostituibilità di beni e fattori (ognuno può
avere preferenze diverse), l’individuo ha un budget con cui acquistare à
si può sostituire un determinato bene con un altro (pur in presenza di saggi di
sostituzione) non esiste INSOSTITUIBILITA’,
d.
mercato come unico meccanismo allocativo (è il
mercato che mi garantisce l’autonomia degli individui). È il mercato a
garantirci la massima libertà degli individui. Se il mercato è davvero
competitivo:
i. Il
mercato sarà sempre in equilibrio;
ii. Ci
sarà pieno impiego delle risorse;
iii. La
produzione è indipendente dalla distribuzione di reddito.
MARGINALISMO: l’equilibrio tra
forze lo si trova al “margine”, è l’utilità marginale che viene confrontata con
il costo di acquisto di un bene: la scelta ottimale è l’utilità dell’ultimo
bene che acquisto che si bilancia con la perdita di liquidità per l’acquisto di
un bene.
CENNI DI ALGEBRA E GEOMETRIA
ANALITICA:
La funzione più semplice è la
retta. Le funzione associano progressivamente elementi di X ad elementi di Y.
Come si trasformano i valori X in Y? Se all’aumentare di X aumenta anche Y =
proporzionalità diretta. Se non è
così, la proporzionalità è inversa.
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