RIASSUNTO ULTRA VELOCE DELLA
CONFERENZA DI IERI
I argomento: l’errata
interpretazione della filosofia sociale, della scienza e delle politiche
moderne come nuove religioni.
II argomento: contraddittorietà
del concetto di religione secolare.
-
I falsi parallelismi tra i contesti differenti
evidenziati nel libro.
-
Equivocità della religione senza dio.
-
Rapporto secolare e laicità sacralizzata.
Moderno: non vuol dire solo ciò
che è attuale o nuovo, ma anche qualcosa che sia nato e sviluppato dal XVI e
dal XVII secolo in poi. Il pensiero giuridico moderno è il pensiero giuridico
di un certo modo di intendere il diritto e la politica. Prima dell’età moderna
è sbagliato pensare allo stato inteso come oggi lo concepiamo.
RAPPORTO TRA DIRITTO E NORMA
Il rapporto tra diritto e norma è
molto importante ed è stato identificato con il problema sollevato da Kelsen.
Le regole giuridiche elaborate dai prudentes romani diventano fecondo terreno
di studio dei giuristi dell’età di mezzo. Queste regole diventano dei principi,
delle massime importantissime che tuttora sopravvivono. Queste regole sono
dette regole IURIS che si trasferiscono nel diritto civile e penale. Queste
regole sono BROCARDI. I brocardi sono molto importanti per capire una certa
idea di regole e di norma. Il significato generale di una certa idea di regola
ed una certa idea di norma viene definito come: “Regola generale di diritto che
in alcune fonti appare come una massima giuridica espressa con precisa
concisione, in altre invece contraddittoria e discutibile”.
I brocardi esprimono spesso dei
principi che tuttora sono molto attuali. Ma da cosa deriva il termine brocardo?
La sua etimologia è polivoca:
-
BURCARDO DI WORMS, vescovo di Worms, nel periodo
tra Alto e Basso medioevo ha raccolto una serie di detti latini derivanti dai
giuristi medievali, sintesi dei principi fondamentali del diritto civile. Come
grande personalità autorevole ha formato la parola “brocardo”. Altri dicono che
la etimologia più corretta e propria sia…
-
PRO ET CONTRA, attraverso PROCARDA,
contrapposizioni latine, opposizione tra tesi ed antitesi.
-
BROCCHUS, dente prominente del cavallo, segno di
aggressività. Nella parola brocardo indica il carattere giuridico della parola
stessa.
-
BROCC-, variegato, indistinto, screziato. In
questa radice vi è la base per ricondurre la parola brocardo alla parola
“barocco”: è una parola che in italiano deriva dallo spagnolo (BARUECO,
pronuncia), che indica una perla irregolare, non perfettamente sferica.
Brocardo non indica soltanto un regola di diritto espressa in una massima
concisa, ma anche una massima discutibile, imperfetta.
-
PROCHARAGMA, previa delineatio. È una descrizione
preliminare, considerazione preliminare, introduzione, prime parole di un
ragionamento, luoghi iniziali dell’argomentazione: uso il brocardo per dare una
introduzione al mio responso di giustizia.
-
PROTAI ARCHAI, prima principia. Sono i principi
primi, il brocardo indica un principio fondamentale.
I brocardi, comunque, sono
diffusamente presenti nel diritto e nel linguaggio.
I brocardi derivarono dalle
GLOSSE al CORPUS IURIS CIVILIS, contrassegni apposti in corrispondenza dei
luoghi notevoli ritenuti ancor sempre spendibili ai fini dell’argomentazione
giuridica. Nel medioevo c’erano addirittura delle scuole di glosse che
servivano ai giuristi per la risoluzione del caso concreto.
MA QUALI ERANO LE FONTI
FONDAMENTALI?
Nella formulazione tramandataci,
i brocardi venivano poi riplasmati dalla pratica giudiziaria e dalla stessa VOX
POPULI. In modo del tutto indipendente rispetto al diritto positivo-legale.
Fonti:
-
Glossatori;
-
Pratica giudiziaria;
-
Vox populi.
Ma
qual è il senso dei brocardi?
Portano alla luce i contrasti
normativi, in forma di ANTINOMIA, i contrasti normativi che i testi di legge
accolti nel diritto comune pur sempre racchiudevano. I brocardi scompaginavano
la pseudo-certezza derivante dal fatto del vigore di tali testi di legge, di
cui essi appunto mostravano i limiti. Questi costringevano ad argomentare, alla
ricerca del principio del diritto che potesse comporre, nel caso concreto, il
contrasto normativo. Il brocardo costringe ad interpretare il testo e a
discuterlo. Il senso dei brocardi è un senso critico.
ESEMPI:
- CUIUS
COMMODA, EIUS ET INCOMMODA (chi ha vantaggi deve avere anche gli
svantaggi)
Riferimenti normativi:
art. 2049 cc (responsabilità dei
padroni e committenti) – il dipendente che commette un fatto illecito è
responsabile del danno, ma lo è anche il datore di lavoro. Il datore di lavoro
può sfruttare le prestazioni del proprio dipendente ma deve anche assumersi le
sue responsabilità.
art. 2052 cc (danno cagionato da
animali)
art. 2053 cc (rovina di edificio)
Ma quale può essere il problema
più grosso? Dimostrare che il fatto è avvenuto senza dolo o colpa grave.
- QUI
IURE SUO UTITUR NEMINEM LAEDIT (chi usa il suo diritto non può ledere
nessuno)
art. 51 cp (esercizio di un
diritto)
art. 21 cost. (libertà di
pensiero, diritto di cronaca etc.)
IUS CORRIGENDI, nei limiti
dell’articolo 571 cp (abuso dei mezzi di correzione o di disciplina).
- IN
CLARIS NON FIT INTERPRETATIO (l’interpretazione non sussiste se le parole
della legge sono chiare)
art. 12 preleggi (interpretazione
della legge)
art. 1362 cc (intenzione dei
contraenti)
- VIGILANTIBUS
NON DORMIENTIBUS IURA SUCCURRUNT (ai vigilanti non dormienti il diritto va
in loro soccorso)
Gli stessi brocardi spesso sono
costruiti come figure retoriche: la metafora…
I brocardi nella formazione del giurista contemporaneo
-
I brocardi consentono di accrescere la natura
del caso controverso;
-
I brocardi consentono un percorso di studio
interdisciplinare;
-
I brocardi consentono l’elaborazione del
ragionamento giuridico.
I brocardi nei procedimenti argomentativi del giurista contemporaneo
“La mia pratica abituale è di far
sì che il cliente stesso mi illustri il suo caso, da solo a solo, perché possa
esprimersi più liberamente, e poi di prendere le parti del suo avversario, per
costringerlo a difendere la sua causa e ad esporre interamente il suo punto di
vista sulla questione”. Marco Tullio Cicerone, De Oratore, II, 24, 102-103
“Poi una volta che il cliente se
ne è andato, da solo interpreto con la massima imparzialità tre ruoli: il mio,
quello della parte avversa e quello del giudice. Decido di sviluppare
quell’argomento che è tale da arrecare più utilità che danno; scarto ed elimino
completamente quello in cui trovo più svantaggio che profitto”.
“Così scindo in due momenti
diversi la riflessione sul discorso da fare e l’esecuzione del discorso stesso,
laddove invece i più, confidando nella propria intelligenza, fanno queste due
cose insieme”.
PIETER BRUEGHEL IL GIOVANE, L’avvocato del villaggio, 1621
L’avvocato sta emanando ad un
cliente il proprio parere e dietro a costui ci sono tanti contadini con il
pagamento (un tacchino, dei beni alimentari di vario genere…). La cosa
veramente interessante di questo dipinto è che l’avvocato sta emanando il
parere con un PROFLUVIO di carte sul tavolo. Questa rappresentazione indica
come l’avvocato riesca a trovare in un apparente disordine ciò che serve per la
risoluzione del caso. Questo tema indica un altro aspetto dei brocardi: il tema
della memoria. Ricordarsi a memoria i PROTAI ARCAI è importantissimo per il giurista,
in quanto questo è importante nell’elaborazione del giudizio pratico.
Nessun commento:
Posta un commento