DEFINIZIONE GENERALE (Bruno
Frei): le configurazioni (termine molto
generale e astratto che si riferisce a schemi di azione contestuali che noi
facciamo nostri nella vita sociale) che strutturano le interazioni umane
ripetute e che godono di qualche meccanismo sanzionatorio (le soluzioni che noi troviamo a cosa e come si fa un determinato QUID
possono anche avere insite dei meccanismi sanzionatori) nei riguardi dei
comportamenti non conformi.
In generale quando si sente la
parola ISTITUZIONE si fa riferimento all’apparato pubblico al servizio del
cittadino (anche indirettamente). Ma il concetto di istituzione, in realtà, è
molto più ampio: nasce, infatti, per indicare qualcosa di abbastanza astratto e
generale.
DEFINIZIONE PIU’ CHIARA (Douglas
North 1994): le istituzioni sono le regole del gioco di una società o, più formalmente,
i vincoli che gli uomini hanno definito per disciplinare i loro rapporti.
Ci sono quindi alcune regole che
sono del tutto informali, non scritte, quindi. Questi vincoli che gli uomini si
danno hanno alla base un’idea per cui alla base della società vi sono delle
norme di comportamento che non possono essere cambiate di volta in volta, ma è
chi è le disattende che va punito. John Commons a tal proposito diceva: “Le istituzioni sono forme di azione
collettiva che garantiscono il controllo, la libertà e l’espansione dell’azione
individuale”. Le istituzioni, quindi, non solo generano CONFORMITA’
(abbiamo dei “sentieri” da seguire, degli schemi prestabiliti), ma
costituiscono anche quei beni pubblici primari e garantiscono al cittadino la
possibilità di compiere un certo QUID.
AZIONE COLLETTIVA: forma di
cooperazione fra individui che stabiliscono di mantenere un determinato
comportamento atto ad ottenere un vantaggio comune anche in contrasto con i
propri interessi immediati.
Ma facciamo degli ESEMPI:
Il MATRIMONIO-FAMIGLIA è un esempio di istituzione sociale (come
regoliamo il comportamento sociale relativamente alla sfera riproduttiva e
reciprocamente assistenziale). NATURALMENTE anche qui vi sono delle sanzioni:
poniamo che coniuge A abbandoni la prole o il coniuge B, si pone una sanzione
che solitamente corrisponde a quella che tutti conoscono con il nome di
ALIMENTI.
La sanzione può anche essere una
semplice disapprovazione o qualcosa di più grave (come ciò che ho sopra
citato).
La BORSA o il LAVORO DIPENDENTE SALARIATO sono istituzioni economiche.
La borsa, quindi, serve a rendere “liquidi” i beni che “liquidi” non sono
(materie prime agricole…).
Supponiamo che la razionalità sia
spesso limitata o procedurale, un comportamento si dice soddisfacente quando
segue delle routines prestabilite per affrontare problemi ricorrenti.
PERCHE’ SI STUDIANO LE
ISTITUZIONI?
Innanzitutto perché hanno degli
effetti economici; esse sono in lenta e discontinua evoluzione. Queste
coordinano l’adattamento tra evoluzione delle tecnologie produttive ed
evoluzione dell’organizzazione sociale ed economica (questo si deve adattare
per sfruttare l’aumento di produttività dato dall’evoluzione tecnologica). Le
istituzioni sono quell’ossatura che tiene in piedi la società economica (ma non
solo) spesso impedisce il cambiamento (da un lato sono la leva per nuove
possibilità, da un altro sono un freno al cambiamento). Alcuni esempi di questo
sono le stesse assicurazioni sociali: le fabbriche, le aziende ci guadagnano a
stabilizzare il lavoratore. È vero, l’operaio a tempo indeterminato si paga di
più, ma l’imprenditore ci guadagna.
DA UN PUNTO DI VISTA PRETTAMENTE
GIURIDICO:
Le istituzioni, come
sopra-presentate, rappresentano dei vincoli alle scelte e ai comportamenti
degli individui e quindi filosoficamente sono questioni delicate: istituzioni
troppo stringenti limitano troppo la nostra libertà e spesso sono poco
produttive. Si ha bisogno, quindi, di istituzioni che diano un giusto indirizzo
al nostro comportamento. Nel nostro sistema sociale ed economico c’è anche un
problema di giustizia (e non solo di libertà). Vi deve essere, quindi, un
naturale equilibrio tra libertà sociale-politica ed economica e giustizia
economica, il quale deve portare all’efficienza e al benessere.
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