lunedì 8 dicembre 2014

26^ LEZIONE DI ECONOMIA POLITICA.

In questa lezione parleremo delle varie teorie elaborate circa i compiti dello stato, spiegheremo sommariamente la legge di stabilità e spiegheremo la teoria dell'imposta, chiarendo, fra le altre cose, la differenza tra imposte e tasse.

Compiti dello stato
TEORIE LIBERALI:

ADAMO SMITH: (1776) lo stato / il sovrano deve:
1)     Garantire la sicurezza esterna;
2)     Istituire un appropriato sistema legale ed i meccanismi di garanzia dei diritti di proprietà;
3)     Costituire e mantenere le istituzioni pubbliche e le infrastrutture che pur essendo di grande vantaggio per la collettività non possono essere fornite da privati.

TEORIE SOCIAL-CONSERVATRICI:
1)     Stabilire il diritto e determinare le forme di potere;
2)     Promuovere la “civilizzazione” ed il benessere (c’è una funzione del progresso che deve essere definita ed aiutata) -- > nasce da teoria quali quelle di Vico -- > lo Stato fissa degli obiettivi;
3)     Aiutare a raggiungere i fini dei cittadini nella misura in cui sono necessari beni collettivi, infrastrutture e istituzioni utili.

Lo stato dovrebbe anche intervenire per compensare le carenze del mercato tramite la spesa:

1)     Beni pubblici: per servizi “sociali” ad ampio accesso, anche se il bene non è pubblico in sé, lo rendiamo pubblico non facendo pagare il servizio (o magari a prezzi simbolici); in realtà lo stesso Musgrave riconosceva che lo stato è costretto a produrre non solo beni pubblici ma anche i -- >
2)     Beni meritori: beni a domanda privata che si desidera vengano prodotti, ma che per ragioni diverse non possono essere prodotti in modo efficiente dal mercato, o per difficoltà di produzione, o per difficoltà di concentrare la domanda, o ancora per l’eccessivo costo di produzione. Le amministrazioni pubbliche possono sussidiare la loro produzione o produrre direttamente questi beni (teatri, musei…)

CLASSIFICAZIONE SPESA PUBBLICA:

Ø  Economica: stipendi, consumi, servizi, trasferimenti (spese che non hanno contropartita), interessi sul debito

Ø  Funzionale: sicurezza, sanità, istruzione, sicurezza sociale, ambiente…
Essa è in qualche modo determinata nella legge di stabilità:

LA LEGGE DI STABILITA’ – stabilisce EX ANTE entrate e spese (le entrate non possono essere determinate dallo stato, ma dai rendimenti dell’economia) -- > si fanno previsioni di entrata in base alle previsioni di crescita dell’economia. Il governo prevede sempre delle entrata in funzione delle modifiche che ha fatto.
La spesa viene irrigidita a monte dal fatto che viene stabilito oggi quello che dovremo spendere domani.

Teoria dell’IMPOSTA
Tassa: esiste una domanda specifica per il nostro pagamento (questo pagamento che noi effettuiamo lo denominiamo TASSA). Noi paghiamo le TASSE UNIVERSITARIE perché usufruiamo del servizio proposto; TASSA SUI RIFIUTI. Ogni volta che c’è un servizio, quella si chiama TASSA. La giustificazione è che lo stato fornisce dei beni a domanda individuale che tuttavia forniscono un beneficio a tutta la collettività

Imposta: il vantaggio finanziato non è divisibile, non riferibile a nessun servizio in particolare: massima discrezione sull’utilizzo dei fondi da parte dello stato (IRPEF, IVA) -- > lo Stato non dà nulla DI SPECIFICO indietro. Tanti liberali sostengono che sarebbe utile finanziare lo stato più con tasse e con meno imposte.

Contributi sociali: si applicano ai redditi di lavoro e finanziano la gran parte della previdenza sociale.  

PRELIEVO TRIBUTARIO: imposte dirette ed indirette.

PRELIEVO FISCALE: imposte dirette ed indirette + contributi sociali.

PRINCIPIO DELLA CAPACITA’ CONTRIBUTIVA:

Questo concetto disconnette T/beneficio (tassa – beneficio). Introduce un dovere contributivo legato alla cittadinanza ed alla propria ricchezza. Art. 53 Costituzione: tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività (chi più ha capacità più deve contribuire). Cos’è la progressività? Il peso dell’imposta deve crescere più che proporzionalmente al crescere della capacità contributiva.

IMPOSTE:
-        Proporzionali: all’aumentare di Base imponibile, la tassa sulla base imponibile varia nella stesa proporzione (ta = tm -- > l’aliquota marginale è uguale all’aliquota media);

-        Regressive: aumenta B, T(B) aumenta in modo meno che proporzionale (ta > tm), l’aliquota media è superiore alla marginale;

-        Progressive: aumenta B, T(B) aumenta in modo più che proporzionale, (tm > ta), l’aliquota marginale è superiore alla media, l’aliquota aumenta.

In ascissa mettiamo la Base imponibile. In ordinata la tassa (cosa prelevo dal tartassato). Anche l’IRPEF garantisce i primi 8000 euro di esenzione (sui primi 8000 non si pagano imposte). Sui redditi che superano gli 8000, paghiamo l’imposta. Se guadagno 9000 euro, pagherò l’imposta sulla differenza (9000 – 8000 = 1000). L’aliquota marginale è la tassa che paghiamo sull’ultimo euro guadagnato.

Esempio: reddito = 10.000 €. Base imponibile = 2000 €. Il 20% (ponendo che la tassa in questione sia sul 20%) di 200 è 400 euro (aliquota marginale). Per l’aliquota media devo fare: 400 / 10.000 = 4 %. L’aliquota marginale è superiore alla media -- > PROGRESSIVITA’.
Per cambiare la progressività basta cambiare l’aliquota marginale (ogni tanto, cambiando l’aliquota, generiamo progressività).

TIPI D’IMPOSTA:
-        Imposte DIRETTE: colpiscono manifestazioni immediate di capacità contributiva (reddito /flusso o patrimonio /stock). L’onere grava sul contribuente.
-        Imposte INDIRETTE: colpiscono manifestazioni mediate di capacità contributiva (consumo, transazioni che presuppongono una certa ricchezza). L’onere è più facilmente trasferito.
-        Imposte REALI: si basano sull’oggetto dell’imposta (benzina).
-        Imposte PERSONALI: tengono conto delle caratteristiche proprie delle persone in possesso del reddito o del patrimonio.

LE VARIABILI MACROECONOMICHE:
Spesa (G), prelievo fiscale (T) sono due variabili di flusso.
Stock di debito pubblico accumulato (DP) -- > insieme di debiti accumulati nel tempo.

Deficit = spostamento tra le spese e le entrate (nel bilancio annuale è previsto un piccolo deficit, spenderemo più di quanto incameriamo). Questo deve essere finanziato in qualche modo e va ad accumularsi al debito e ad aumentarlo (abbiamo bisogno di soldi a prestito).

INDEBITAMENTO: sia incremento del debito sia ammontare del debito. Indebitarsi significa accendere nuovi debiti, ma viene anche utilizzato in modo leggermente meno proprio come ammontare del debito.

All’interno di questa spesa pubblica distinguiamo la SPESA PRIMARIA dalla SPESA PER GLI INTERESSI SUL DEBITO.
1)     Spesa per servizi;
2)     Interessi che paghiamo sullo stock di debito (il debito è finanziato da titoli BoT, BpT, CCT).
V’è altra distinzione:
-        Spesa corrente;
-        Spesa in conto capitale: spesa che serve per realizzare un capitale (non è evanescente, ma realizza un bene capitale: ponte, strade…).
Abbiamo sempre tagliato sulla spesa in conto capitale (sbagliando).
Avanzo primario: differenza fra tutte le entrate e la spesa primaria. In Italia è consistente (abbiamo un 2,5-3,0 %).

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