In questa lezione parleremo delle varie teorie elaborate circa i compiti dello stato, spiegheremo sommariamente la legge di stabilità e spiegheremo la teoria dell'imposta, chiarendo, fra le altre cose, la differenza tra imposte e tasse.
Compiti dello stato
TEORIE LIBERALI:
ADAMO SMITH: (1776) lo stato / il sovrano deve:
1) Garantire
la sicurezza esterna;
2) Istituire
un appropriato sistema legale ed i meccanismi di garanzia dei diritti di
proprietà;
3)
Costituire e mantenere le istituzioni pubbliche
e le infrastrutture che pur essendo di grande vantaggio per la collettività non
possono essere fornite da privati.
TEORIE SOCIAL-CONSERVATRICI:
1)
Stabilire il diritto e determinare le forme di
potere;
2)
Promuovere la “civilizzazione” ed il benessere
(c’è una funzione del progresso che deve essere definita ed aiutata) -- >
nasce da teoria quali quelle di Vico -- > lo Stato fissa degli obiettivi;
3)
Aiutare a raggiungere i fini dei cittadini nella
misura in cui sono necessari beni collettivi, infrastrutture e istituzioni
utili.
Lo stato dovrebbe anche
intervenire per compensare le carenze del mercato tramite la spesa:
1)
Beni
pubblici: per servizi “sociali” ad ampio accesso, anche se il bene non è
pubblico in sé, lo rendiamo pubblico non facendo pagare il servizio (o magari a
prezzi simbolici); in realtà lo stesso Musgrave riconosceva che lo stato è
costretto a produrre non solo beni pubblici ma anche i -- >
2)
Beni
meritori: beni a domanda privata che si desidera vengano prodotti, ma che
per ragioni diverse non possono essere prodotti in modo efficiente dal mercato,
o per difficoltà di produzione, o per difficoltà di concentrare la domanda, o
ancora per l’eccessivo costo di produzione. Le amministrazioni pubbliche
possono sussidiare la loro produzione o produrre direttamente questi beni
(teatri, musei…)
CLASSIFICAZIONE SPESA PUBBLICA:
Ø Economica: stipendi, consumi,
servizi, trasferimenti (spese che non hanno contropartita), interessi sul
debito
Ø Funzionale: sicurezza, sanità,
istruzione, sicurezza sociale, ambiente…
Essa è in qualche modo
determinata nella legge di stabilità:
LA LEGGE DI STABILITA’ –
stabilisce EX ANTE entrate e spese (le entrate non possono essere determinate
dallo stato, ma dai rendimenti dell’economia) -- > si fanno previsioni di
entrata in base alle previsioni di crescita dell’economia. Il governo prevede
sempre delle entrata in funzione delle modifiche che ha fatto.
La spesa viene irrigidita a monte
dal fatto che viene stabilito oggi quello che dovremo spendere domani.
Teoria dell’IMPOSTA
Tassa: esiste una domanda specifica per il nostro pagamento (questo
pagamento che noi effettuiamo lo denominiamo TASSA). Noi paghiamo le TASSE
UNIVERSITARIE perché usufruiamo del servizio proposto; TASSA SUI RIFIUTI. Ogni
volta che c’è un servizio, quella si chiama TASSA. La giustificazione è che lo
stato fornisce dei beni a domanda individuale che tuttavia forniscono un beneficio
a tutta la collettività
Imposta: il vantaggio finanziato non è divisibile, non riferibile a
nessun servizio in particolare: massima discrezione sull’utilizzo dei fondi da
parte dello stato (IRPEF, IVA) -- > lo Stato non dà nulla DI SPECIFICO indietro. Tanti
liberali sostengono che sarebbe utile finanziare lo stato più con tasse e con
meno imposte.
Contributi sociali: si applicano ai redditi di lavoro e finanziano la
gran parte della previdenza sociale.
PRELIEVO TRIBUTARIO: imposte
dirette ed indirette.
PRELIEVO FISCALE: imposte dirette
ed indirette + contributi sociali.
PRINCIPIO DELLA CAPACITA’ CONTRIBUTIVA:
Questo concetto disconnette
T/beneficio (tassa – beneficio). Introduce un dovere contributivo legato alla
cittadinanza ed alla propria ricchezza. Art. 53 Costituzione: tutti sono tenuti
a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività (chi più ha
capacità più deve contribuire). Cos’è la progressività? Il peso dell’imposta
deve crescere più che proporzionalmente al crescere della capacità
contributiva.
IMPOSTE:
-
Proporzionali: all’aumentare di Base imponibile,
la tassa sulla base imponibile varia nella stesa proporzione (ta = tm -- >
l’aliquota marginale è uguale all’aliquota media);
-
Regressive: aumenta B, T(B) aumenta in modo meno
che proporzionale (ta > tm), l’aliquota media è superiore alla marginale;
-
Progressive: aumenta B, T(B) aumenta in modo più
che proporzionale, (tm > ta), l’aliquota marginale è superiore alla media,
l’aliquota aumenta.
In ascissa mettiamo la Base
imponibile. In ordinata la tassa (cosa prelevo dal tartassato). Anche l’IRPEF
garantisce i primi 8000 euro di esenzione (sui primi 8000 non si pagano
imposte). Sui redditi che superano gli 8000, paghiamo l’imposta. Se guadagno
9000 euro, pagherò l’imposta sulla differenza (9000 – 8000 = 1000). L’aliquota
marginale è la tassa che paghiamo sull’ultimo euro guadagnato.
Esempio: reddito = 10.000 €. Base
imponibile = 2000 €. Il 20% (ponendo che la tassa in questione sia sul 20%) di
200 è 400 euro (aliquota marginale). Per l’aliquota media devo fare: 400 /
10.000 = 4 %. L’aliquota marginale è superiore alla media -- >
PROGRESSIVITA’.
Per cambiare la progressività
basta cambiare l’aliquota marginale (ogni tanto, cambiando l’aliquota,
generiamo progressività).
TIPI D’IMPOSTA:
-
Imposte DIRETTE: colpiscono manifestazioni
immediate di capacità contributiva (reddito /flusso o patrimonio /stock).
L’onere grava sul contribuente.
-
Imposte INDIRETTE: colpiscono manifestazioni
mediate di capacità contributiva (consumo, transazioni che presuppongono una
certa ricchezza). L’onere è più facilmente trasferito.
-
Imposte REALI: si basano sull’oggetto
dell’imposta (benzina).
-
Imposte PERSONALI: tengono conto delle
caratteristiche proprie delle persone in possesso del reddito o del patrimonio.
LE VARIABILI MACROECONOMICHE:
Spesa (G), prelievo fiscale (T)
sono due variabili di flusso.
Stock di debito pubblico accumulato (DP) -- > insieme di debiti
accumulati nel tempo.
Deficit = spostamento tra le spese e le entrate (nel bilancio
annuale è previsto un piccolo deficit, spenderemo più di quanto incameriamo).
Questo deve essere finanziato in qualche modo e va ad accumularsi al debito e
ad aumentarlo (abbiamo bisogno di soldi a prestito).
INDEBITAMENTO: sia incremento del debito sia ammontare del debito.
Indebitarsi significa accendere nuovi debiti, ma viene anche utilizzato in modo
leggermente meno proprio come ammontare del debito.
All’interno di questa spesa
pubblica distinguiamo la SPESA PRIMARIA dalla SPESA PER GLI INTERESSI SUL
DEBITO.
1)
Spesa per servizi;
2)
Interessi che paghiamo sullo stock di debito (il
debito è finanziato da titoli BoT, BpT, CCT).
V’è altra distinzione:
-
Spesa corrente;
-
Spesa in conto capitale: spesa che serve per
realizzare un capitale (non è evanescente, ma realizza un bene capitale: ponte,
strade…).
Abbiamo sempre tagliato sulla
spesa in conto capitale (sbagliando).
Avanzo primario: differenza fra
tutte le entrate e la spesa primaria. In Italia è consistente (abbiamo un
2,5-3,0 %).
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