lunedì 8 giugno 2015

30^ LEZIONE DI DIRITTO PRIVATO.

La quietanza è un documento scritto che proviene dal creditore nel quale si afferma che il debito è stato adempiuto (ricevuta di pagamento). Esempio di quietanza è lo scontrino fiscale.
PRIMO GRUPPO DI NORME
Serie di regole che indicano quando l’interesse del creditore sia quello di ricevere la totale prestazione: può rifiutare le parziali (art. 1178-1179-1181).
Ci si trova di fronte ad obbligazioni all’interno in cui sono dedotte prestazioni economicamente valutabili (rapporti giuridici di tipo patrimoniale). Sia in materia di luogo e tempo la regola ripetuta dalla legge per l’uno e l’altro caso è che bisogna guardare a ciò che le due parti abbiano deciso. Posto che non tutti i debitori e i creditori decidano preventivamente, c’è una regola in materia di LUOGO (1182).
Obbligazioni di consegnare una cosa certa e determinata: II comma 1182. L’obbligazione deve essere adempiuta nel luogo in cui la cosa si trovava nel momento in cui la cosa è sorta. Questa norma risolve questa basilare indecisione.
III comma 1182: obbligazioni pecuniarie. Vanno adempiute presso il domicilio del creditore: tra il momento in cui l’obbligazione è sorta il creditore si è spostato e l’adempimento è troppo gravoso? Il debitore può adempiere presso il proprio domicilio. Questi vengono anche chiamati DEBITI PORTABILI. Tutte le altre obbligazioni devono essere adempiute al domicilio che il debitore ha al tempo dell’obbligazione. Questi sono i cosiddetti debiti chiedibili.
REGOLE CHE RIGUARDANO IL TEMPO
Si guarda alla volontà di debitore e creditore. Se il debitore e il creditore non hanno raggiunto accordo allora bisogna distinguere due diverse situazioni. Non si può infatti (in alcuni casi) pensare che l’adempimento sia immediato. Nell’ipotesi in cui non sia lasciato tempo, l’adempimento deve essere immediato: art. 1183. Cosa vuol dire termine per l’adempimento? Questa regola indica una data futura in cui la prestazione deve essere eseguita. Si può fissare un termine a data fissa (dd.mm.aa), a data mobile, senza indicazioni di data. Tutti questi sono termini: questo è significativo al fine di distinguere il termine dalla condizione. Condizione: evento futuro ed incerto. Termine: evento futuro e certo.
Quando le parti fissano un termine per la fissazione della prestazione, vi possono essere equivoci: il termine al 30 giugno 2015 indica che:
  1. Il creditore nulla può pretendere prima di quella data (ma il debitore PUÒ adempiere in anteprima), termine a favore del debitore;
  2. Il debitore non può adempiere se non in quel determinato giorno (termine a favore di entrambi);
  3. Prima di quel momento non ha la possibilità né la convenienza di adempiere (termine a favore del creditore (che può pretendere prima l’adempimento).
Art. 1186-1185.
NORME CHE RIGUARDANO I PROFILI SOGGETTIVI
Se la prestazione dovuta dal debitore venga eseguita non dal debitore, ma da un terzo. Quina da stabilire se un terzo possa adempiere o meno e se il debito si sia estinto. Se la obbligazione è lo strumento giuridico per soddisfare un interesse creditorio, data questa essenza si può capire come nella normalità dei casi se l’adempimento arriva dal terzo va bene lo stesso. Il creditore è tutelato nel suo interesse a ricevere la prestazione e non a ricevere da Tizio piuttosto che da Caio l’adempimento. Ci sono dei casi, però, in cui il creditore ha interesse a ricevere la prestazione precisamente dal debitore. Il secondo ordine di casi è in cui il debitore rifiuti l’adempimento di terzi (art. 1180). Occorre poi ricordare l’articolo 1191: se c’è l’obbligazione e il debitore la paga, il debitore incapace non può impugnare il pagamento. Il pagamento è un atto dovuto, il debitore deve eseguirlo: la scelta non esiste.
Altre regole riguardano il creditore. Art. 1188: il pagamento deve essere fatto al creditore o a persona legittimata a ricevere il pagamento. Se il pagamento è fatto da persone diverse dalle persone autorizzate, quel pagamento non è adempimento esatto. Ciò significa che il debitore non è liberato: il secondo pagamento sarà a favore di una delle persone elencate al 1188.
Può avvenire però che il pagamento venga fatto ad un soggetto che appaia legittimato a ricevere un pagamento (creditore apparente).
Si immagini l’ipotesi in cui il soggetto creditore sia un’associazione: Tizio per liberarsi deve pagare al presidente. Si immagini però che questo presidente sia da anni tale e che dopo tanti anni questo venga sollevato dal suo incarico. Tizio adempie verso il presidente storico: la buona fede di Tizio è in senso soggettivo (ignoranza). Se il debitore sa che è apparente, il debitore dovrà pagare al vero creditore. Se il debitore è liberato, significa che il creditore vero ha ricevuto ciò che deve. La legge prevede che il creditore apparente debba trasferire quanto ricevuto dal debitore vero. Quando il creditore apparente trasferisca quanto dovuto al creditore vero, il cerchio si è chiuso (art. 1189).
PAGAMENTO CON SURROGAZIONE (art. 1201)
È un istituto che si capisce muovendo dall’adempimento del terzo. In questo caso il terzo si impoverisce e il debitore si arricchisce. Il terzo che paga il debito altrui vede trasferito il diritto di obbligazione dall’iniziale creditore al terzo stesso. Il debitore è lo stesso cambia il creditore. Devono esserci tre casi previsti dalla legge:
-        SURROGAZIONE per volontà del creditore (art. 1201): il creditore deve dichiarare di surrogare il suo diritto nei confronti del terzo che ha pagato al posto del debitore. La surrogazione deve essere scritta e contemporanea al pagamento. Se nel momento in cui il terzo paga e il creditore non dice niente, accade un adempimento dal terzo (art. 1180).
-        Surrogazione per volontà del debitore (1202): chiede al terzo di soddisfare il creditore.
o    Il mutuo e la quietanza devono avere data certa.
o    Nel contratto di mutuo ci deve essere la destinazione impressa per le somme.
o    Nella quietanza occorre vi sia la provenienza delle somme.
-        Surrogazione legale (1203): la surrogazione avviene in forza di legge. Son 5 casi.

IMPUTAZIONE DEL PAGAMENTO: un’impresa ha vari rapporti bancari con uno stesso istituto di credito. La impresa ha vari debiti. Se l’impresa paga questa somma di denaro nasce il problema di indicare l’imputazione del pagamento. Chi indica? Il debitore al momento del pagamento. Il debitore non può imputare il capitale prima degli interessi. Questo perché riducendo il valore del credito gli interessi diminuirebbero (art. 1194). L’articolo 1193 invece ci dice che il debitore può indicare quale debito intende soddisfare. E se il debitore non lo dichiarasse? II comma art. 1193: in mancanza di imputazione il pagamento va imputato al debito scaduto, poi al meno garantito, poi al più oneroso per il debitore, poi al più antico, in mancanza l’imputazione è fatta proporzionalmente ai vari debiti.

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