lunedì 8 giugno 2015

27^ LEZIONE DI FILOSOFIA DEL DIRITTO.

ANASSAGORA DI CLAZOMENE
L’essere scomponibile
“Il nascere e il morire non considerano correttamente i Greci: nessuno cosa infatti nasce e muore, ma a partire dalle cose che sono si produce un processo di composizione e di divisione” (fr. B 17).
“Tutte le cose domina (KRATEI) l’intelletto” (fr. B 12).
“L’uomo è il più intelligente degli esseri viventi, poiché possiede le mani” (Aristotele, De part. Animal., 687 A 7). Se io interpreto l’essere parmenideo astratto, con il pensiero zenoniano e anassagoreo arrivo ad interpretarlo in senso univoco.
Pagina 28-31 (Essere).
L’ALTRO PARMENIDE
L’essere in divenire
“Infatti lo stesso è pensare ed essere” (p. 36, fr 3).
“Considera come cose che pur sono assenti, alla mente siano saldamente presenti; infatti non potrai recidere l’essere dal suo essere congiunto con l’essere, né come disperso dappertutto in ogni senso nel cosmo, né come raccolto insieme” (fr. 4 v. 1-4).
“Tutto è pieno ugualmente di luce e di notte oscura, uguale ambedue, perché con nessuna delle due c’è il nulla” (fr. 9 v. 3-4).

“E primo di tutti gli dei pensò Eros” (fr. 13). Prima manifestazione dell’essere è la vita, il proliferare delle forme è nel vivere. Il vivere è un manifestarsi ma è anche un nascondersi: uscire e rientrare nello spazio e nel tempo. Questo è coerente con l’idea della VERITA’: ciò vuol dire “mi manifesto” e “mi nascondo”.

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