domenica 12 ottobre 2014

SECONDA LEZIONE DI ISTITUZIONI DI DIRITTO ROMANO.

In questa lezione parleremo delle basi del diritto romano (e ancora cenni storici).




VIII a.C. (21 aprile 753 a.C.) Formata o fondata (o più città assieme a formare una CIVITAS) o fondata da Romolo. Carandini (archeologo) sostiene che Roma sia stata fondata attorno al 750 da Romolo, proprio in contemporanea alla formazione di Cartagine. Livio (I sec a.C. – I sec d.C.) dice che ci sono favole, ma anche fatti veri. La struttura di Roma è una struttura in cui si compenetrano la sfera laica e la sfera religiosa. Non c’è distinzione fra cielo e terra, in sostanza (comunità pre-civiche). Nella fase più arcaica di Roma:

-       Mos, costumi, MOS MAIORUM, abitudini vincolanti dei PATRES che inizialmente guidano le varie GENTES; i villaggi sono popolati da GENS, all’interno delle quali ci sono FAMILIAE, capitanate dal PATER. Ciascuna di queste GENTES sono caratterizzate da costumi e leggi personali: se non rispetti la regola sei INFAMIS; si ha, dunque, la prova della cattiva FIDES di questa persona. Perché la BONA FIDES, se non la si rispetta, sei un infame. Tutti aspirano a fare i consoli, ad essere protagonisti…contare meno a livello di voto à uccidere il colpevole, è la stessa cosa, condanna a non contare niente. Non si scrive niente, sono abitudini che si impongono dal basso. Sono MORES. Chi non li applica è espulso dalla GENS. Essere espulsi dalla GENS significa morire. O essere ucciso dalla GENS affianco. O morire di fame. È un diritto CITTADINO, solo per i CIVES. Abbiamo un contesto storico in cui tanti luoghi e tante CIVITATES sono in guerra tra loro. Lo straniero è HOSTIS, è un nemico. Chi è esterno è INIMICUS (se va bene). Il MOS è lo stato embrionale dello IUS CIVILE (diritto civile) à è CIVILE perché vale solo per i CIVES, per gli appartenenti alle GENTES.

-    Fas, termine contrapposto a NEFAS; ciò che è LECITO rispetto alla volontà degli dei, in un’ottica di tipo magico-religiosa. Attività di valenza pubblica si possono fare solo nei giorni FASTI. Tutto questo è funzionale a tenere compatta una civiltà. Se ho il sostegno degli dei, vivo meglio, sono più efficace…il concetto fondamentale, dunque, è la PAX DEORUM. È un rapporto di armonia con la divinità. I Greci, invece, hanno una visione di scontro con gli dei, non si riesce a creare un CANALE DI COMUNICAZIONE (che invece i Romani vogliono creare). I greci cercano di vincere la loro paura degli dei con FILOSOFIA e MITOLOGIA, i Romani cercano di creare il canale col DIRITTO (ritualità). Devi essere PIUS, devi avere la PIETAS (ossequio formale degli dei). Sono procedure di carattere giuridico, curato dal collegio dei PONTEFICI.

La consuetudine nasce solamente se io ritengo che un uso sia corretto nonostante non sia scritto in una legge. La CONSUETUDO si sviluppa dopo, quando Roma sarà divisa in provincie. Ci sarà un momento in cui due PATRES litigano. A questo punto arriva il collegio dei PONTEFICI (interpretatio iuris) à si occupa di questioni religiose, ma quindi del diritto.


  • A capo della sfera religiosa e della sfera politica c’è il REX. Il vertice.

  • Sotto il REX ci sono i FLAMINES (flamen) che sono i capi di strutture che ossequiano i tre dei più importanti: 1) GIOVE, 2) MARTE e 3) QUIRINO (dio della terra). Si chiamano collegi sacerdotali. Sono LAICI.

  • Pontefici che si occupano della SAPIENZIALITA’ GIURIDICA, si occupano di IUS; si occupano del calendario: tengono in ordine i giorni presenti (giorno NEFAS, giorno FAS…); sono anche coloro che si prendono cura degli eventi più importanti di un anno: ANNALES MAXIMI (curati dal pontefice massimo); appartengono ai PATRES e presentano la storia così come vogliono loro: è una funzione importantissima di controllo. Serve per mantenere le posizioni di dominio di quel GRUPPO che stende gli ANNALES. Tra il 300 e il 250 a.C. avremo la fine del patrimonio dei PATRES. Facere Pontes à costruire strade, vie che possano mettere in comunicazione dèi e uomini. Ha un valore allegorico, simbolico à cura e conservazione dei riti. Diritto è l’INTERPRETATIO PRUDENTIUM à interpretazioni fornite dai giuristi. Vogliono una SCIENTIA IURIS ma il ruolo della legge è RESIDUALE. LEX à ultima delle fonti, la prima è la CONSUETUDINE, la lex entra in gioco proprio quando non c’è altro modo di uscire da una controversia. Il monopolio della SAPIENZIALITA’ spetta ai pontefici, sono IURES PERITI (esperti di IUS). Fornito il RESPONSUM da membri laici, avranno ancora alcune caratteristiche dei REPONSA forniti dai pontefici.
    1. È un parere ORALE.
    2. Vengono memorizzati (tutta la discussione viene scordata, solo il risultato viene conservato MNEMONICAMENTE).
    3. Formulaico à linguaggio piuttosto arduo, oracolare, non è chiaro, ha una funzione performativa: la parola crea le cose, si creano dei concetti astratti da fatti concreti. Il concetto di proprietà e di appartenenza si crea PERFORMATIVAMENTE. “Questo è mio, questo è tuo” à proprietà.
    4. Casistico: caso per caso chiedo l’applicazione della soluzione, non in generale.
    5. Precettivo: suggeriscono la MASSIMA, il PRECETTO, che si applica. È un ottativo, “si faccia così”.
    6. Puntiforme: è su un unico punto, su un punto di controversia, sul punto specifico della controversia. È simile ai ricorsi in Cassazione.                                                                       
  1. Accanto ai quali ci sono gli AUGURI (INAUGURATIO rito con cui gli auspici incoronano il nuovo re; lo portavano sull’AUGURACULUM, il monte più alto, dove consultavano gli dei; gli dei erano SEMPRE favorevoli; il rex diventa INAUGURATUS.) 

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