In questa lezione parleremo di: distribuzione di valore in campo di variazione, media aritmetica e media ponderata; cominceremo, poi, ad introdurre la storia dell'economia politica liberale, con particolare attenzione a: MERCANTILISMO, FISIOCRAZIA e LIBERALISMO CLASSICO.
Distribuzione del valore in un campo di variazione (che è un
indice di variabilità) à
nel compito del 22 luglio i voti conseguiti erano dal 18 al 30: 22 voti
possibili.
Media aritmetica: valore centrale
di questa particolare distribuzione. Ognuno dei numeri dall’1 al 10 è CASO. Poi
ogni caso ha la sua FREQUENZA. Si sommano i valori dei casi e si divide per il numero dei casi.
Media ponderata: è una media che
tiene conto dei diversi pesi che i casi possono assumere à
In EP tizio prende 20
In EI tizio prende 25 La media aritmetica è 22,5
(45/2). Noi sappiamo, però, che EP pesa per 9 crediti; EI pesa per 6.
Peso in crediti x voto conseguito
+ peso in crediti x voto conseguito / somma peso in crediti =
= 9 x 20 + 6 x 25 /15 = 180 + 150
/ 15 = 330 / 15 = 22.
LA STORIA DELL'ECONOMIA POLITICA LIBERALE
Il termine Economia Politica viene coniato da André de Montchrétien de Wateville nel 1615.
La prima cattedra universitaria è di Genovesi a Napoli nel 1754.
La prima cattedra universitaria è di Genovesi a Napoli nel 1754.
Viviamo in una società in cui
dipendiamo completamente dalla circolazione monetaria. Non avere nessuna fonte
di reddito significa essere, dunque, completamente esclusi dalla società. È
collegata con la divisione del lavoro. Ma come funziona la circolazione
monetaria? Come si distribuisce la quantità monetaria? Cosa possiamo fare per
tenere stabili i prezzi? Quando emerge l’economia monetaria? Quando comincia a
che fare (e che cos’è) il capitalismo? Ha tutto a che fare con Weber (che però
trova delle contro tesi a Toniolo). Hanno tutti studiato che relazione c’è tra
le variabili strutturali e la circolazione monetaria.
PROTESTANTI: è la cultura
protestante a far conoscere questo tipo di economia capitalistica (tesi non
molto accreditata anche perché Lutero era all’opposto di questa visione) à
Weber dice che la perdita dell’autorità centrale ha favorito un maggior
autonomismo e quindi una maggiore autonomia dell’individuo à
accumulazione…la cultura protestante è meno conservatrice da un punto di vista
sociale à
maggior incentivo per gli individui all’accumulazione.
CATTOLICI: l’economia capitalista
è nata già nel ‘300 in Italia grazie ai banchieri fiorentini, forme
societarie…Venezia diventa un centro commerciale produttivo e un importante
polo bancario. Il capitalismo (in una visione cattolica) produce miseria, può avere una base più sociale,
e creare meno disastri (disoccupazione di massa,…).
Il capitalismo è un sistema
basato sulla valorizzazione del capitale à riconosciamo le imprese a responsabilità limitata (o
le SPA) à
se il capitale perde, il capitalista non è responsabile; se il capitale
acquista, il capitalista ne ha il merito. Ci guadagna il capitale. Privilegi,
in sostanza, ai detentori del capitale. Si privilegia, anche, la proprietà
privata attribuita a singoli (individuale, non collettiva né dello stato). Le
istituzioni sono, comunque, fondamentali. Anche l’innovazione tecnologica ha
migliorato la nostra vita, il nostro benessere, consente un certo stile di vita
à
consente di avere un reddito medio di un certo livello (in determinate aree, in
altre è diverso).
Il pensiero politico moderno: si
basa su DIRITTI INDIVIDUALI, COSTITUZIONALISMO, LIBERTA’ ECONOMICA.
1- Ogni
individuo ha dei diritti (il diritto è individuale) à si contrappone al
diritto antico che presupponeva il dovere collettivo.
2- Il potere politico è regolato
ad una serie di norme che determinano dei limiti per il potere politico.
3- L’ individuo deve avere la
piena libertà di commerciare, produrre, consumare…
Quindi, si separa l’elemento
economico da quello politico à
POSITIVISMO à
porta ad una separazione a più elementi di un tutto.
In Aristotele c’era una grande
divisione: Oikonomìa (economia domestica) e crematistica (che era l’arte di
fare soldi).
IL
MERCANTILISMO
È lo studio dell’amministrazione
pubblica: due correnti (tedesca e francese). Si chiama “Cameralismo” per i
tedeschi: è una scienza delle finanze. Partendo dal problema
dell’amministrazione dei beni da parte dello stato, guardano alla ricchezza
come UNO STOCK/UN PATRIMONIO. Incamerare l’oro è l’ideale, perché la ricchezza
o ce l’ho io o il nemico. Si studia l’economia del sovrano. In questo stesso
momento nasce la statistica come scienza per il governo à fa sì che si guardi al
sistema economico come ad un sistema da amministrare e non come un mercato à
stato di polizia: tendenze a sviluppare un atteggiamento attivo nei confronti
dello sviluppo da parte dello stato che investe e realizza politiche
economiche, che governa l’economia. È il responsabile dello sviluppo
dell’economia e dell’aumento del benessere. Guida l’intervento pubblico da
parte del sovrano.
Non esiste una società civile
autonoma dallo stato, che invece sarà il punto centrale di sviluppo del
liberalismo. La rivoluzione liberale consiste nel mettere il mercato al centro.
Lo stato viene, quindi, relegato in una posizione secondaria, ovvero di
amministrazione del bene comune.
Il commercio crea ricchezza
soprattutto se la bilancia commerciale è in attivo (incamera oro à
concezione patrimoniale a somma zero della ricchezza).
LA
FISIOCRAZIA
Francia. Movimento liberale
illuminista e naturalista. Quesnay era un medico naturalista. Rivendica un’idea
di diritto di proprietà individuale inviolabile à per studiare l’economia guarda questa come un
biologo guarda un formicaio. Sistema di produzione à la ricchezza viene
vista come un FLUSSO di produzione à nel sostenere la centralità della società civile c’è
bisogno di esaltare il flusso di produzione di beni e servizi utili alla
collettività à
flusso di RIPRODUZIONE à
riproduzione dei beni utili a far funzionare il sistema. Nessuno aveva mai
applicato questa logica alla classe produttiva.
AGRICOLTURA: la sola classe
produttiva. L’aristocrazia consuma il sovrappiù à consente al sistema di riprodursi senza tensioni di
espansione.
IL
LIBERALISMO CLASSICO
Si sviluppa su stimolo politico à leggi sul grano e leggi sui poveri. Non abbiamo
bisogno di sistemi amministrati à la società civile può amministrarsi e crescere
da sola à non è lo stato etico ad intervenire à non è lo stato ad intervenire nell’economia. Si
pone una grande fiducia nel mercato, non sempre ben riposta. Non si crea
benessere e crescita automaticamente. LEGGI LA FAVOLA DELLE API.
il benessere generale è il
risultato di scelte individuali e non di pianificazioni esterne. Ognuno
persegue i propri interessi e questo crea benessere collettivo. Smith, in
sostanza, non ha inventato niente.
Pubblica il suo libro dopo essere
stato nel suo castello a Tolosa. A Parigi venne in contatto con altri
economisti à
tornato in Inghilterra scrisse “La ricchezza delle nazioni”. Incomincia ad
interpretare la crescita della ricchezza della nazione come flusso di
produzione dei beni e servizi da lavoro produttivo. Distingue tra lavoro
produttivo ed improduttivo. La nazione è ricca se lavora à non si diventa più ricchi espandendosi ma
producendo di più. Ha senso, dunque, aumentare la ricchezza lavorando di più.
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Individualismo (non si discute sui gusti delle
singole persone, perché il benessere collettivo aumenta se aumenta quello di
ognuno di noi); adesso si esclude il sovrano à
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Lo studio dell’economia è lo studio del mercato;
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Lo stato deve dare dei servizi: garantire i
diritti di proprietà (tutela);
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Mano invisibile, consente all’interesse
individuale di trasformarsi in collettivo; tutti devono rispettare i diritti
degli altri;
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La fonte di maggiore benessere è l’aumento di
produttività.
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