In questa lezione parleremo della teoria economica di Adam Smith.
Adam Smith dà coerenza alla mano
invisibile -- > lo stato non ha più un certo ruolo ma deve assumerne uno
secondario -- > è il mercato ad auto-determinarsi. Il mercato è qualcosa che
si auto-organizza trovando un equilibrio. La società ha una tendenza innata
allo sviluppo e alla crescita. (teoria del laisser
faire, laisser passer). L’aristocrazia deve farsi da parte e lasciare
spazio al borghese, al commerciante…il mercato, infatti, ridistribuisce il
benessere anche a chi non è stato così coraggioso ed audace nell’investire.
AUMENTO DI PRODUTTIVITA’ -- >
aumento di divisione del lavoro. Abbiamo due tipi di divisioni: sociale e
organizzativo (orizzontale e verticale). Ognuno di noi (per la prima) trova una
sua mansione specifica [si dà un contributo molto specifico alla produzione],
man mano che i ruoli diventano più specifici la produttività aumenta; la
divisione all’interno dell’azienda (la seconda): in un contesto di un processo
produttivo noi (imprenditori di successo) dobbiamo specializzare le varie persone, in modo tale da
aumentare l’efficienza della produzione.
Smith teorizza il capitalismo
come sistema sociale e quindi legittima l’accumulazione di capitale (nel mondo
medioevale l’accumulazione è problematica, perché v’è una forte spinta morale a
redistribuire) -- > San Tommaso diceva che chi aveva poco poteva prendere da
chi aveva di più. Il signore, però, poteva accumulare, il borghese no. Smith,
invece, dice che BISOGNA accumulare, perché l’accumulazione è raggruppamento di
risorse per investire, che è la “conditio sine qua non”. Miglioramento
tecnico, investimento che mi porti un beneficio. Il tutto deve essere legato ad
un progetto di investimento. Il profitto è quell’incentivo che noi diamo alle
persone perché risparmino (e quindi accumulino) e poi investano. INCENTIVO = PROFITTO. Con questo
incentivo (tenersi il sovrappiù) noi inneschiamo un processo di crescita.
-
Guadagnare
non è peccato;
-
Ci si tengono i frutti dell’investimento;
-
Accumulazione;
-
Investimento.
In definitiva:
G -- > A -- > I
Smith introduce anche il concetto di PRODUTTIVITA' (pi greco):
Y/L = pi greco
Legenda:
Y = prodotto;
L = numero dei lavoratori.
Il risparmio deve essere
investito in progetti di largo interesse sociale.
PRODUTTIVITA’: è il rapporto tra
il prodotto e il numero dei lavoratori (spesso e volentieri su usa il numero di
ore lavorate in totale in Italia). È il rendimento delle risorse che noi
abbiamo investito. Misurazione di un rendimento (si rapporta lo stesso
risultato ad un investimento diverso: tizio prende 30 studiando due ore; caio
prende 30 studiando 18 ore. Il miglior rendimento ce l’ha tizio.)
PRODUZIONE/PRODOTTO: è quanto
produciamo. Possiamo produrre quantità diverse se usiamo mezzi di produzione
più o meno avanzati, capaci…
Se dividiamo tutto per N (quantità di popolazione): Y / N = (L / N) * pi greco
allora troviamo il REDDITO PRO CAPITE.
Il reddito pro-capite ci dà una
misura un po’ più precisa (mi consente di confrontare il reddito italiano con
quello di altre Nazioni). In Smith c’è anche l’organizzazione del lavoro; la
divisione del lavoro dipende dall’AMPIEZZA DEI MERCATI. Più allarghiamo i
mercati, più le attività produttive possono specializzarsi. Se sei un’azienda
che vende in Veneto, la produttività sarà più scarsa che se la stessa azienda
vendesse in tutta Europa. Quando apro i mercati, le unità produttive tendono a
specializzarsi.
La distribuzione del reddito è
garantita dal mercato secondo il merito: l’incentivo a guadagnare di più
garantisce una “giusta” distribuzione (giudicata socialmente come rapporto fra
domanda e offerta). Il libero mercato è un incentivo per i lavoratori a
coltivare le loro capacità (chi è meno capace, guadagna meno). Il GIUSTO è il
MERITO.
TEORIE DEL VALORE:
- Valore d’USO: che valore ha per me un bene? [P(x)]. Mi serve, soddisfa un mio bisogno, risponde ai miei gusti, per me ha un certo valore. Sarei disposto a spendere fino a TOT. È una valutazione SOGGETTIVA. Quando saremmo disposti a sacrificare per fare nostro quell’oggetto.
- Valore di SCAMBIO: il valore che un bene assume sul mercato (è interazione tra domanda è offerta). Dipende dalla SCARSITA’ RELATIVA del bene sul mercato. Più persone lo domandano, più persone sono disposte a cederlo. Valore OGGETTIVO determinato SOCIALMENTE.
Tutto il gioco dell’economia si
svolge nell’interazione tra questi due.
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