martedì 21 ottobre 2014

4^ LEZIONE DI ECONOMIA POLITICA.

In questa lezione parleremo della teoria economica di Adam Smith.


Adam Smith dà coerenza alla mano invisibile -- > lo stato non ha più un certo ruolo ma deve assumerne uno secondario -- > è il mercato ad auto-determinarsi. Il mercato è qualcosa che si auto-organizza trovando un equilibrio. La società ha una tendenza innata allo sviluppo e alla crescita. (teoria del laisser faire, laisser passer). L’aristocrazia deve farsi da parte e lasciare spazio al borghese, al commerciante…il mercato, infatti, ridistribuisce il benessere anche a chi non è stato così coraggioso ed audace nell’investire. 

AUMENTO DI PRODUTTIVITA’ -- > aumento di divisione del lavoro. Abbiamo due tipi di divisioni: sociale e organizzativo (orizzontale e verticale). Ognuno di noi (per la prima) trova una sua mansione specifica [si dà un contributo molto specifico alla produzione], man mano che i ruoli diventano più specifici la produttività aumenta; la divisione all’interno dell’azienda (la seconda): in un contesto di un processo produttivo noi (imprenditori di successo) dobbiamo specializzare le varie persone, in modo tale da aumentare l’efficienza della produzione.

Smith teorizza il capitalismo come sistema sociale e quindi legittima l’accumulazione di capitale (nel mondo medioevale l’accumulazione è problematica, perché v’è una forte spinta morale a redistribuire) -- > San Tommaso diceva che chi aveva poco poteva prendere da chi aveva di più. Il signore, però, poteva accumulare, il borghese no. Smith, invece, dice che BISOGNA accumulare, perché l’accumulazione è raggruppamento di risorse per investire, che è la “conditio sine qua non”. Miglioramento tecnico, investimento che mi porti un beneficio. Il tutto deve essere legato ad un progetto di investimento. Il profitto è quell’incentivo che noi diamo alle persone perché risparmino (e quindi accumulino) e poi investano. INCENTIVO = PROFITTO. Con questo incentivo (tenersi il sovrappiù) noi inneschiamo un processo di crescita.

-        Guadagnare non è peccato;

-        Ci si tengono i frutti dell’investimento;

-        Accumulazione;

-        Investimento.
In definitiva:   
G -- > A -- > I

Smith introduce anche il concetto di PRODUTTIVITA' (pi greco):
Y/L = pi greco
Legenda:
Y = prodotto;
L = numero dei lavoratori.

Il risparmio deve essere investito in progetti di largo interesse sociale.
PRODUTTIVITA’: è il rapporto tra il prodotto e il numero dei lavoratori (spesso e volentieri su usa il numero di ore lavorate in totale in Italia). È il rendimento delle risorse che noi abbiamo investito. Misurazione di un rendimento (si rapporta lo stesso risultato ad un investimento diverso: tizio prende 30 studiando due ore; caio prende 30 studiando 18 ore. Il miglior rendimento ce l’ha tizio.)
PRODUZIONE/PRODOTTO: è quanto produciamo. Possiamo produrre quantità diverse se usiamo mezzi di produzione più o meno avanzati, capaci…

Se dividiamo tutto per N (quantità di popolazione): Y / N = (L / N) * pi greco
allora troviamo il REDDITO PRO CAPITE.

Il reddito pro-capite ci dà una misura un po’ più precisa (mi consente di confrontare il reddito italiano con quello di altre Nazioni). In Smith c’è anche l’organizzazione del lavoro; la divisione del lavoro dipende dall’AMPIEZZA DEI MERCATI. Più allarghiamo i mercati, più le attività produttive possono specializzarsi. Se sei un’azienda che vende in Veneto, la produttività sarà più scarsa che se la stessa azienda vendesse in tutta Europa. Quando apro i mercati, le unità produttive tendono a specializzarsi.
La distribuzione del reddito è garantita dal mercato secondo il merito: l’incentivo a guadagnare di più garantisce una “giusta” distribuzione (giudicata socialmente come rapporto fra domanda e offerta). Il libero mercato è un incentivo per i lavoratori a coltivare le loro capacità (chi è meno capace, guadagna meno). Il GIUSTO è il MERITO.
TEORIE DEL VALORE:

  1. Valore d’USO: che valore ha per me un bene? [P(x)]. Mi serve, soddisfa un mio bisogno, risponde ai miei gusti, per me ha un certo valore. Sarei disposto a spendere fino a TOT. È una valutazione SOGGETTIVA. Quando saremmo disposti a sacrificare per fare nostro quell’oggetto.
  2. Valore di SCAMBIO: il valore che un bene assume sul mercato (è interazione tra domanda è       offerta). Dipende dalla SCARSITA’ RELATIVA del bene sul mercato. Più persone lo domandano, più persone sono disposte a cederlo. Valore OGGETTIVO determinato SOCIALMENTE.  

Tutto il gioco dell’economia si svolge nell’interazione tra questi due.

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