Da dove veniamo? Veniamo da una
situazione in cui c’era fame, disagio pesantissimo a livello morale per l’accaduto.
Guerra Fredda, Jalta, due mondi distinti: i filo sovietici e i filo americani.
L’economia europea viene fatta
ripartire col piano Marshall: un tale Schumann, ministro francese, dichiara:
“C’è una situazione di diffidenza
completa tra Francia e Germania.”. La Germania che ha perso la guerra con la
Francia e ha timore della Francia, la Francia si sentiva “padrona” dell’Europa.
Per cercare di superare tale diffidenza, disse Schumann, c’è solo una via:
carbone e acciaio (CECA). La Francia, quindi, propose alla Germania di unirsi “industrialmente”
nella produzione di carbone e acciaio: costruire interessi comuni sulla pace
(ma anche sulla guerra). Costruendo comuni interessi economici, le due potenze
avrebbero dialogato e si sarebbero “alleate” dal punto di vista economico.
Belgio (Benelux) aderisce al progetto. L’Italia, periferia perdente, non “esiste”.
Grazie ad Alcide De Gasperi l’Italia entrò a far parte della partita. De
Gasperi aveva capito che stava partendo un treno, una nuova pagina della
storia. Era l’inizio di un percorso che poteva portare lavoro.
Conferenza di Messina: viene
organizzato un trattato internazionale (sono in 6 Nazioni). In quella sede si
doveva trasformare questa idea politica in un trattato internazionale. Costoro usarono
le parole “comunità europea”. Non usarono la classica parola “organizzazione”,
volevano un’idea di coesione, volevano creare un mercato COMUNE.
Ma chi avrebbe controllato l’effettivo
e prolifico funzionamento? Dovevano istituire una governance che fino ad allora
non v’era, non vi erano modelli simili nel mondo di allora.
Ci doveva essere una ALTA
AUTORITA’, composta da PERSONALITA’ INDIPENDENTI DAI GOVERNI selezionate tra i
paesi membri. Devono essere persone che non rispondono ai governi nazionali:
uno Stato si doveva impegnare a conformarsi alle direttive dell’alta autorità. Questo
è il concetto di SOVRANAZIONALITA’: lo stato può ricevere delle indicazioni da
un organo sovranazionale. Si parla, quindi, di ALTA AUTORITA’ INDIPENDENTE,
accanto a cui furono messi 3 presidi:
- Un consiglio
dei ministri di 6 paesi membri;
- Assemblea
parlamentare con funzioni consultive (pareri, informazione…), per dare
peso anche alla voce del popolo;
- Presidio
imparziale per fare rispettare le regole comuni, CORTE DI GIUSTIZIA di
personalità indipendenti, che dia alla comunità la giustiziabilità, la
legalità, che abbia la capacità di far rispettare le regole poste.
Francia e Germania, dopo essere
stati nemici, si mettono d’accordo, partendo dalla concretezza dell’economia. La
prima pagina della nuova Europa ribalta il corso della storia: i fatti hanno
dimostrato che il treno, su cui De Gasperi volle a tutti i costi salire,
avrebbe fatto molta strada. Son ripartire le fabbriche, si è usciti dalla
povertà, è partito negli anni 50 un grande fervore economico.
Gli anni 50 decollarono: perché non
occuparsi anche della difesa militare comune contro il rischio di attacco
sovietico. Italia, Germania, Francia, Benelux si dovevano unire militarmente. Il
parlamento francese non lo votò. Perché? Negli anni 50 la Francia stava perdendo
le colonie in Indocina. Quando si doveva ratificare il trattato, ormai gli
interessi in Indocina erano venuti meno.
Poi, la Francia si era dotata
della bomba atomica. Da allora divenne in qualche modo un avallo della grandeur
francese. Naturalmente questo sanciva la potenza francese in Europa. Naturalmente
la Francia voleva monopolizzare la difesa e avere una posizione molto influente
nell’atlantismo (cosa che cominciava ad avere). La Francia era il paese europeo
che aveva vinto. Tante ragioni avevano concorso a far sì che questo esperimento
della CED (comunità europea della difesa) fu una doccia fredda, ma ricordò a
tutti che NATURA NON FACIT SALTUS (non si può pretendere di accelerare il corso
della storia).
In quegli anni si formarono due
movimenti culturali:
- Creare gli
Stati Uniti d’Europa (movimento federalista europeo);
- Movimento
dei piccoli passi o gradualista (dare da mangiare alla gente e attendere
il momento propizio).
Sono due correnti di pensiero
ancora presenti. All’epoca vinse la teoria gradualista. Gli esponenti proposero
di creare una comunità europea sull’Energia Atomica (EURATOM, CEEA). Ma si
disse che non bastava: bisognava avere il coraggio di guardare a settori più
ampi del mercato economico (e non): produzione agricola, commerci.
Negli anni del dopoguerra nasce
il protezionismo. Si posero dei dazi alle frontiere. Effetti:
1-
L’industria nazionale aveva un mercato bloccato,
recintato, nel quale l’economia non poteva crescere;
2-
L’industria nazionale, senza fiato sul collo
della concorrenza, non innovava, non vi era evoluzione.
Tutto questo nuoceva al paese, i
consumatori erano i primi a non poter scegliere tra un’ampia gamma di beni,
penalizzava i “bravi” del mercato. Ci si doveva specializzare: chi è bravo,
viene assunto. Il consumatore può scegliere, è libero, i prezzi sono
calmierati. Fu così creata una terza comunità che si occupasse del mercato
comune (MEC). Nel 1957 a Roma furono creati due trattati: i trattati di Roma.
Tre comunità europee.
Ci dovevano essere dei centri
decisionali, dei centri decisivi: il consiglio dei ministri, da organo
consultivo, diventa organo decisivo. L’alta autorità, da potere decisionale,
deve attuare le decisioni del consiglio. L’assemblea parlamentare? Rimaneva
organo consultivo.
Consiglio dei ministri e
commissione della CE erano autonomi. Solo con gli anni 60 tutte le istituzioni
furono fuse, identiche istituzioni, ma con funzioni peculiari.
Si erano dati:
-
Una governance;
-
Revisione degli atti giuridici (regolamenti,
direttive, decisioni…), strumenti di azione normativa. Il termine legge fu con
decisione respinto per non spaventare i parlamenti nazionali eletti
direttamente dai popoli;
-
Un mercato unico (comune), caratterizzato da:
o Libertà
di circolazione delle merci, beni. Dopo 10 anni e mezzo ci si arrivò (NON
esistono più frontiere per le merci);
o Libertà
di circolazione delle persone.
§ Persona
con lavoro subordinato, libertà di assumere lavoratori di tutta la comunità
(milioni di italiani in miseria hanno trovato dignità, lavoro, fortuna);
o Libertà
di circolazione dei capitali. Libera allocazione dei propri risparmi, dei
propri guadagni (si supera il protezionismo).
o Libertà
di servizi (apertura di studi legali all’estero, creazione di società all’estero…).
Non sono diritti nei rapporti fra stati.
Così si sono pensate delle
regole: concorrenza libera (divieto
di cartelli); divieto di abuso della posizione dominante; divieto di aiuti di
Stato (non aiuterebbe a valorizzare i “bravi”).
Un grande tema che si doveva
affrontare in quel periodo era quello dell’agricoltura. Ma questo sarebbe stato
il tracollo per la nostra agricoltura di sussistenza: bisognava fare la PAC, una
politica agricola comune, prima di liberalizzare.
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