mercoledì 7 ottobre 2015

3^ LEZIONE DI DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA.

Comitato delle regioni (rappresentanti delle autonomie locali dei paesi membri).
Ma come si forma la volontà dello stato, poi espressa a Bruxelles? La voce delle regioni arriva a Bruxelles? Quando qualcosa è stato deciso a Bruxelles, come viene attuato in Italia? (fasi ascendente e discendente).
Gli stati membri, pur essendosi obbligati a cooperare in materia di politica estera, hanno ognuno le proprie autonomie (soprattutto da parte delle grandi potenze).

ATTO UNICO EUROPEO (1986)

Figlio di quel rapporto del DDR del 1985, si disse “si è fatto tutto il previsto, ora dobbiamo porci un nuovo obiettivo”. Perché nel settore dei professionisti si è stati lenti nel liberalizzare il “mercato”? Perché ogni stato rimaneva “libero” di definire il percorso in perfetta autonomia. In sostanza, quindi, la circolazione delle professioni era fortemente frenata dal fatto che si richiedeva l’identità dei titoli utili per il loro esercizio.
Si è così, intervenuto, con delle discipline di armonizzazione: con delle direttive si è obbligato gli stati a d armonizzare il diritto interno per armonizzarlo con quello degli altri paesi.
Si è così introdotto il principio del reciproco riconoscimento dei titoli di studio, salvo poter introdurre un esame integrativo quando siano manifestamente eterogenei. In Italia, per esempio, c’era lo sbarramento dell’esame di stato. Fu così fatto un passo avanti: chi già esercita in un altro paese, può continuare la sua attività in altri paesi. Se vuole stabilirsi lì, potrà o fare pratica presso soggetto a ciò abilitato o fare l’esame di stato. Dopo 3 anni di pratica presso un collega, chi è già, per esempio, avvocato presso il proprio paese, può esercitare nel paese straniero.
Questo processo, però, si è interrotto con il 1989 (crollo del muro di Berlino). Il crollo del muro di Berlino rappresenta l’allargamento del tema: il futuro della Germania. Kohl, il cancelliere tedesco dell’epoca, aveva la possibilità di chiudere la parentesi e riunificare la Germania. Questo però voleva dire RIFONDARE completamente uno stato intero, quello corrispondente alla DDR, alla Germania EST. Kohl disse che aveva senso, che si doveva fare. Kohl ha vinto la sui sfida storica.
Questo ha segnato la fine dell’URSS e degli stati satelliti. Erano indipendenti, è vero, ma non erano slegati dalla leadership sovietica. L’Europa, così, ha risposto con il trattato di Maastricht, chiamato anche “trattato sull’unione europea”. Si è inventato un nome nuovo per descrivere un NUOVO contenuto. Sotto quel cartello v’era una nuova Europa, che dà risposta alla domanda “si vuole avere anche un’Europa politica sì o no?”, naturalmente affermativamente. Non doveva essere INTEGRAZIONE ma vera e propria COOPERAZIONE. Il trattato di Maastricht da un lato ritocca i vecchi trattati, implementando i trattati esistenti. Per altra parte, dice “cose nuove”. Per capire in modo semplice questo trattato, si usa tradizionalmente un’immagine: il tempio greco (PESC, GAI, giustizia e affari interni, CE, tre pilastri fondamentali). Questa è l’essenza dello stato moderno, autonomo ed indipendente.

Sempre in questo trattato compare per la prima volta l’istituzione della CITTADINANZA EUROPEA, che è un “prolungamento della cittadinanza dei cittadini europei”. Il trattato di Maastricht, inoltre, introduce la libera circolazione dei cittadini europei per qualsiasi motivo.

Il pilastro sulla giustizia, inoltre, garantisce la protezione diplomatica in ogni luogo. Questo trattato è molto importante ance perché dava ingresso all’ “altra Europa”, permetteva ulteriori adesioni da parte delle “nazioni” europee dell’est.

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