Comitato delle regioni
(rappresentanti delle autonomie locali dei paesi membri).
Ma come si forma la volontà dello
stato, poi espressa a Bruxelles? La voce delle regioni arriva a Bruxelles?
Quando qualcosa è stato deciso a Bruxelles, come viene attuato in Italia? (fasi
ascendente e discendente).
Gli stati membri, pur essendosi
obbligati a cooperare in materia di politica estera, hanno ognuno le proprie
autonomie (soprattutto da parte delle grandi potenze).
ATTO UNICO EUROPEO (1986)
Figlio di quel rapporto del DDR
del 1985, si disse “si è fatto tutto il previsto, ora dobbiamo porci un nuovo
obiettivo”. Perché nel settore dei professionisti si è stati lenti nel
liberalizzare il “mercato”? Perché ogni stato rimaneva “libero” di definire il
percorso in perfetta autonomia. In sostanza, quindi, la circolazione delle
professioni era fortemente frenata dal fatto che si richiedeva l’identità dei
titoli utili per il loro esercizio.
Si è così, intervenuto, con delle
discipline di armonizzazione: con delle direttive si è obbligato gli stati a d
armonizzare il diritto interno per armonizzarlo con quello degli altri paesi.
Si è così introdotto il principio
del reciproco riconoscimento dei titoli di studio, salvo poter introdurre un
esame integrativo quando siano manifestamente eterogenei. In Italia, per
esempio, c’era lo sbarramento dell’esame di stato. Fu così fatto un passo
avanti: chi già esercita in un altro paese, può continuare la sua attività in
altri paesi. Se vuole stabilirsi lì, potrà o fare pratica presso soggetto a ciò
abilitato o fare l’esame di stato. Dopo 3 anni di pratica presso un collega,
chi è già, per esempio, avvocato presso il proprio paese, può esercitare nel
paese straniero.
Questo processo, però, si è
interrotto con il 1989 (crollo del muro di Berlino). Il crollo del muro di
Berlino rappresenta l’allargamento del tema: il futuro della Germania. Kohl, il
cancelliere tedesco dell’epoca, aveva la possibilità di chiudere la parentesi e
riunificare la Germania. Questo però voleva dire RIFONDARE completamente uno
stato intero, quello corrispondente alla DDR, alla Germania EST. Kohl disse che
aveva senso, che si doveva fare. Kohl ha vinto la sui sfida storica.
Questo ha segnato la fine
dell’URSS e degli stati satelliti. Erano indipendenti, è vero, ma non erano
slegati dalla leadership sovietica. L’Europa, così, ha risposto con il trattato
di Maastricht, chiamato anche “trattato sull’unione europea”. Si è inventato un
nome nuovo per descrivere un NUOVO contenuto. Sotto quel cartello v’era una
nuova Europa, che dà risposta alla domanda “si vuole avere anche un’Europa
politica sì o no?”, naturalmente affermativamente. Non doveva essere
INTEGRAZIONE ma vera e propria COOPERAZIONE. Il trattato di Maastricht da un
lato ritocca i vecchi trattati, implementando i trattati esistenti. Per altra
parte, dice “cose nuove”. Per capire in modo semplice questo trattato, si usa
tradizionalmente un’immagine: il tempio greco (PESC, GAI, giustizia e affari
interni, CE, tre pilastri fondamentali). Questa è l’essenza dello stato
moderno, autonomo ed indipendente.
Sempre in questo trattato compare
per la prima volta l’istituzione della CITTADINANZA EUROPEA, che è un
“prolungamento della cittadinanza dei cittadini europei”. Il trattato di
Maastricht, inoltre, introduce la libera circolazione dei cittadini europei per
qualsiasi motivo.
Il pilastro sulla giustizia,
inoltre, garantisce la protezione diplomatica in ogni luogo. Questo trattato è
molto importante ance perché dava ingresso all’ “altra Europa”, permetteva ulteriori
adesioni da parte delle “nazioni” europee dell’est.
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